Corriere della Sera - La Lettura

La carta è un’officina così i grandi sono low cost

La mostra mercato che si inaugura a Lugano il prossimo 14 settembre intercetta una tendenza che coinvolge anche i maggiori musei del mondo, dal Louvre al Met di New York: valorizzar­e le opere grafiche, pure di artisti di prima grandezza. Il fenomeno si ri

- Di STEFANO BUCCI

Una ragione ci dev’essere se, ad esempio, il Louvre di Parigi ha scelto di dedicare tutta l’estate la sua Rotonde Sully a raccontare la grandezza del disegno nella Genova tra XVI e XVIII secolo, quella dei Cambiaso e dei Magnasco, con i 463 fogli (tutti di carta o quasi) raccolti nella mostra Dessiner la grandeur (fino al 25 settembre). La stessa ragione per cui sempre il Louvre ha deciso di aprire la saison autunnale con un’altra esposizion­e, ancora una volta nella Rotonde Sully, che proporrà (dal 18 ottobre al 29 gennaio) uno sguardo più moderno, e in qualche modo più ecologico, sull’arte del disegno (ma anche del pastello, dell’acquaforte) su carta: Dessiner en plein air. Variations du dessin sur nature dans la première moitié du 19e siècle (a cura di Marie-Pierre Salé e Hélène Grollemund), un viaggio attraverso più di un centinaio di fogli riempiti di schizzi e altro firmati, tra gli altri, da Delacroix, Granet, Daubigny. Ultima consideraz­ione: ancora attorno ai disegni su carta ruotano le celebrazio­ni messe in ponte dall’Albertina di Vienna per Bruegel il Vecchio (fino al 3 dicembre), Raffaello (29 settembre-7 gennaio) e Albrecht Dürer (20 settembre-6 gennaio); dal Met New York (13 novembre-12 febbraio) per Michelange­lo (oltre cento disegni esposti); dalla National Portrait Gallery di Londra per una collettiva che riunisce le opere su carta di Leonardo, Holbein, Rembrandt ( The Encounter, fino al 22 ottobre). E di opere su carta si parla, sempre e comunque, quando si parla di fotografia più o meno contempora­nea (dal Robert Doisenau de Le Baiser ai conflitti politici di Roy Arden).

La seconda edizione di Wopart-Works on paper art fair, la fiera d’arte su carta che si apre giovedì 14 settembre al Centro Esposizion­i di Lugano (una delle sole cinque ancora dedicate esclusivam­ente alle opere su carta) arriva, dunque, sull’onda di quella tendenza che considera i lavori su carta come una seria opportunit­à, «scientific­a» ma anche di mercato. E che, ad esempio, ha spinto la direttrice di Artissima 2017 (dal 2 al 5 novembre all’Art Oval di Torino), Ilaria Bonacossa, a inserire nel programma una sezione interament­e dedicata ai Disegni.

Una tendenza che nei lavori su carta vede la possibilit­à di scoprire opere meno note di grandi artisti ma anche di poterle acquistare a cifre sicurament­e più accessibil­i rispetto a una tela o a un’installazi­one. Perché se, ad esempio, il doppio ritratto di Henry Geldzahler con Christophe­r Scott dipinto nel 1969 da David Hockney era stato acquistato nel 1992 dall’attuale proprietar­io (il produttore americano David Geffen) per 1,1 milioni di dollari, uno dei disegni preparator­i (peraltro bellissimo) alla stessa grande tela era invece andato all’asta da Christie’s New York nel 2011 per «soli» 40 mila dollari. Nel 2016, d’altra parte, soltanto per il contempora­neo, spiegano i curatori scientific­i di Wopart (Giandomeni­co Di Marzio e Paolo Manazza) «più del 60% dei disegni venduti aveva un costo sotto i cinquemila dollari, portando sul mercato opere di artisti noti a una soglia molto più bassa delle loro normali quotazioni».

Sono 72 (da 14 Paesi) le gallerie selezionat­e dal comitato scientific­o di Wopart (diretta da Luigi Belluzzi): una geografia ideale tracciata «su supporto cartaceo» (quasi cinquemila visitatori nell’edizione 2016): dal disegno antico alla stampa moderna, dal libro d’artista alla fotografia d’autore, dall’acquerello alle stampe orientali fino alle carte di artisti contempora­nei, con uno sguardo trasversal­e che lega tecniche( pastello, stampa, incisione, penna), linguaggi (autoritrat­to, design, studio preparator­io) ed epoche (Rinascimen­to, Futurismo, Post-moderno) .

In pratica si tratta di una grande mostra mercato che non dimentica l’elemento «culturale» puntando su una serie di eventi collateral­i che prevedono conversazi­oni, interviste, lectio magistrali­s ed esposizion­i (le stampe ukiyo-e, la collezione Prelz). E mettendo insieme maestri della classicità come Raffaello, Guercino o Gemito; della modernità come de Pisis, Balla o Klee; della contempora­neità come Banksy, Paladino o Kosuth. Ognuno sembra vivere la carta come una possibilit­à di sperimenta­zione e, in qualche modo, di gioco: i collage di Jirí Kolár, le nature morte di Nathalie du Pasquier, l’accoppiata disegno-poesia di Baj e Sanguineti, gli erbari di Guo Hongwei. Con la fotografia in primo piano in tutte le sue variabili (le Enumerazio­ni di Elisa Rossini, i panorami di Alberto Campanile). Ma dove il sentimento più forte sembra essere quello di una certa idea di arte finalmente accessibil­e a tutti. O quasi.

In Europa L’Albertina di Vienna celebra Bruegel il Vecchio, Dürer e Raffaello, Parigi il primo Ottocento di Delacroix e Granet

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy