Corriere della Sera - La Lettura
L’arte di organizzare: tutto pronto sei mesi prima di debuttare
La vita professionale di Stefano Laudato, 61 anni, direttore tecnico del Teatro Nuovo Giovanni da Udine è cadenzata anche da alcune ricorrenze. La prima è già stata celebrata il 14 e 15 ottobre. «Abbiamo festeggiato i 20 anni della inaugurazione dell’edificio», racconta. E Laudato c’era, 20 anni fa, o era in giro per il mondo? «In giro, in giro. Io nasco come “organizzativo” di spettacoli di tournée. Sono approdato a Udine nel 2000. E l’anno prossimo farò 40 anni di palcoscenico». Figura dunque ideale per raccontare il proprio lavoro di oggi: quello di accogliere e ospitare le compagnie che arrivano da fuori. Con quali esigenze? «Richieste che ci arrivano con 12 mesi di anticipo — risponde Laudato — con schede tecniche e dettagli. Sei mesi prima dell’arrivo del nuovo spettacolo siamo quasi pronti come se si andasse in scena domani». Merito della squadra di tecnici locali, certo. «Ma è anche il nostro teatro a essere di dimensione e standard europei. Basta corde e legni nel palcoscenico. Piuttosto, tutte le movimentazioni sono elettriche a motore e il palco si alza e abbassa idraulicamente. Le scene si muovono da sole. Il palco ha uno sfogo in alto di 26 metri, con una torre di 30. E la platea ha 1.200 posti». Uno standard tale che nel 2013 «siamo riusciti a ospitare uno dietro l’altro un’opera lirica, uno spettacolo di prosa e un concerto sinfonico», ripercorre Laudato con orgoglio pacato. In attesa del prossimo 20 gennaio. Quando sarà allestito a Udine con ragazzi friulani un antico gioiello dell’Accademia di Belle arti di Berlino: Quadri di una esposizione da Kandinskij, con musiche di Musorgskij. La regia? Di Laudato, naturalmente.