Corriere della Sera - La Lettura
SEI DARTH VADER SE PAGHI UN EXTRA
Mai successo: le strategie dell’editore videoludico più importante al mondo, Electronic Arts, sono state cambiate da una protesta. E prima che fosse disponibile l’oggetto della contesa, Battlefront 2, il nuovo gioco dedicato a Guerre stellari. Si era infatti sparsa la voce che il videogame avrebbe imposto almeno 40 ore per sbloccare ciascuno dei suoi personaggi principali, da Darth Vader alla nuova eroina Rey. Li si sarebbe altrimenti potuti acquistare con una spesa aggiuntiva al prezzo di base (70 euro). Il pubblico è insorto: 675 mila reazioni negative sul sito Reddit hanno anticipato la cancellazione di buona parte dei preordini. Settemila persone che non lo avevano ancora provato hanno stroncato il gioco. In poche ore, le azioni di Electronic Arts si sono svalutate del 4%. Tanto da costringere l’azienda alla sospensione delle microtransazioni, si mormora per un intervento diretto di Bob Iger, direttore esecutivo di Disney, che di Star Wars è proprietaria. E mentre in Belgio un’indagine stabilirà se dinamiche di acquisto in game equiparino Battlefront 2 — e simili — al gioco d’azzardo, rimane un dubbio: è stata l’avanguardia digitale del diritto dei consumatori o una nuova declinazione della gogna, sorta di sentenza emessa da giudici parzialmente informati sui fatti?