Corriere della Sera - La Lettura

Ragazzi che indagano per ragazzi che leggono

- Di SEVERINO COLOMBO

Il futuro del thriller? Vedi alla voce: ragazzi. In questi gialli sono loro, i teenager, i protagonis­ti delle storie. E sono loro anche i destinatar­i privilegia­ti (ma non esclusivi). Storie di ragazzi che vivono in un mondo a loro misura (scuola, famiglia, amicizia, passioni) e, in seguito a fatti gravissimi che riguardano loro e loro coetanei — rapimenti, soprusi, violenze, omicidi — si trovano (volenti o nolenti) a crescere, a misurarsi con questioni più grandi di loro. Lo fanno senza la maturità di un adulto. L’indagine ha un ritmo meno serrato, conta di più il contesto: le reazioni delle persone coinvolte; gli effetti sulla comunità e sul gruppo; gli odi e le rivalità che scaturisco­no tra compagni. Come in Tredici (Mondadori), bestseller rilanciato dalla serie tv (sopra: una scena), non ci sono detective ma teenager che provano a capire come sono andate le cose o che ne rimangono travolti. In Mirror Mirror (DeA), esordio narrativo dell’attrice Cara Delevingne (scritto con Rowan Coleman), una ragazza sparita viene ritrovata viva ma incapace di esprimersi mentre i suoi amici reagiscono in maniere diverse. Girl in snow (Bompiani) di un’altra esordiente, Danya Kukafka, si apre con l’omicidio della quindicenn­e Lucinda e le indagini coinvolgon­o i coetanei. Ne Il giardinier­e (Piemme) di Natasha Preston il punto di vista è quello di una ragazzina prigionier­a in una cantina. Dopo la vampiro-mania (da Twilight in giù) e la sick-lit, le storie (d’amore) di ragazzi malati ( Colpa delle stelle & co.), ora pare essere il turno del genere «teen-thriller».

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