Corriere della Sera - La Lettura

Veterofutu­rista: Jeremy Corbyn leader bifronte

- Di FEDERIGO ARGENTIERI

Proposte vecchio stile (nazionaliz­zazioni e aumenti salariali) veicolate con un ottimo uso delle nuove tecnologie Ecco il cocktail che mette il vento in poppa al capo laburista, uomo sobrio e gioviale. Ma la politica estera proprio non va

Richard Seymour, quarantenn­e blogger e scrittore nordirland­ese, ha da poco pubblicato la nuova edizione del suo testo Corbyn (Verso), aggiornato alle elezioni britannich­e dell’8 giugno scorso: l’autore chiarisce di essere marxista e di non appartener­e al Labour Party, dunque di scrivere da un punto di vista più a sinistra dello stesso Corbyn.

Il libro è scritto bene ed è molto interessan­te, sia per quello che dice sia per quello che trascura o ignora. Traspare l’odio per To n y B l a i r c h e p e r ò s i esplicita in modo razionale, anche se nel 2013 Seymo u r a ve v a s c r i t t o u n pamphlet contro il da poco defunto Christophe­r Hitchens, scrittore assai vicino a Blair, chiamandol­o «apologeta dell’imperialis­mo americano»: significat­iva in compenso, a maggior ragione vista la provenienz­a dell’autore dal l ’ Ul s te r , l ’a s s e nza di qualunque cenno al cosiddetto Good Friday Agreement del 1998, ossia il vero e proprio trattato di pace sull’Irlanda del Nord ottenuto a meno di un anno dalla prima vittoria elettorale di Blair e sicurament­e il suo massimo successo, sia in politica interna che estera.

Più in generale, è il mondo intero ad essere assente in questo libro: non si parla quasi dell’Ue e degli Usa e per nulla di Cina, Russia, Nord Corea, Venezuela o Medio Oriente. Forse però è meglio così, dato che lo spin doctor di Corbyn, un editoriali­sta del «Guardian» di nome Seumas Milne, si è distint o p e r l e i mba r a z z a n t i apologie dei processi staliniani e di altri orrori del XX secolo, senza che Corbyn stesso battesse ciglio. In questo campo è meglio sorvolare: infatti Seymour difende in modo articolato il Labour dalle accuse di antisemiti­smo, ma si guarda bene dal riferire sulla proclamata simpatia di Corbyn per Hamas. Bastona Blair per la guerra del Kosovo, ma non parla di Milosevic e compagni; accusa Blair di aver «consigliat­o all’autocrate del Kazakistan come difendere un massacro», ma tace sull’espansioni­smo russo e l’occupazion­e della Crimea.

Anche riferendos­i alla Un manifesto del Partito Laburista britannico per la vittoriosa campagna elettorale del 1945. Il testo dice: «Non più code per i sussidi. I laburisti per la sicurezza sociale» grande vittoria laburista del 1945, Seymour ignora l’opera di ricostruzi­one dell’Internazio­nale socialista, il ponte aereo di Berlino, la guerra fredda combattuta da Attlee, Bevin e Truman da posizioni di centrosini­stra, in combutta con un altro Blair, Eric Arthur alias George Or wel l . I l ve r o i d o l o d i Seymour e Corbyn è Tony Benn, l’aristocrat­ico che ripudiò i suoi privilegi per diventare fautore dell’unil a te r a l i s mo paci f i s t a i n politica estera e del radicalism­o in politica interna.

Sarebbe però sbagliato discutere solo delle manchevole­zze di questo libro e non dei suoi pregi. Jeremy Corbyn ha costruito il suo successo in modo molto paziente e con lungimiran­za. Ha felicement­e mescolato il vecchio (comizi e incontri a non finire, tenuti instancabi­lmente in tutto il Paese, con i potenziali elettori vecchi e nuovi) e il nuovo (uso abilissimo dei social media, soprannomi­nato Socialism with an iPad) e ha imposto il suo innegabile carisma, fatto di uno stile di vita frugale e di un’indubbia simpatia umana.

Corbyn è imbarazzat­o dalle cerimonie «borghesi» (sarà buffo vederlo alle nozze reali del prossimo maggio), ma chiacchier­a e s c her z a co n i l pr i nci pe Harry, è gentile con Cameron, non alza mai la voce e difende strenuamen­te i poveri, i disoccupat­i, gli immigrati e tutti coloro che nell’ultimo ventennio non hanno tratto vantaggio dalla crescita economica e sono stati più duramente colpiti dalla crisi.

Così facendo è riuscito a ricompatta­re la sinistra e a portare l’elettorato del Labour ai massimi storici dal 1945. Le elezioni tenutesi in Gran Bretagna negli ultimi tre anni — referendum scozzese, politiche, referendum Brexit e ancora politiche sei mesi fa — hanno restituito un Paese completame­nte hung, app e s o , s e nz a u na c h i a r a maggioranz­a e in grave crisi d’identità. La consapevol­ezza di ciò traspare nel libro di Seymour, il quale dopo aver descritto in dettaglio le recenti vicende politiche, si interroga sulla possibilit­à di una vittoria elettorale di Corbyn, il cui programma di politica interna prevede nazionaliz­zazioni a raffica, aumenti salariali e piena occupazion­e.

L’esperienza del XX secolo ha dimostrato che il limite della socialdemo­crazia finora è consistito nell’incapacità di armonizzar­e i propri principi di giustizia ed eguaglianz­a con le leggi a sé stanti dell’economia. Il modello di Corbyn schiva completame­nte questo dilemma e costruisce una sicurezza basata sui modelli del passato, comunicati con gli strumenti del presente. Comunque vada a finire, è utile e importante conoscerlo nel dettaglio.

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 ??  ?? RICHARD SEYMOUR Corbyn. The Strange Rebirth of Radical Politics Seconda edizione aggiornata dopo le elezioni dell’8 giugno 2017 VERSO Pagine 384 £ 9,99
RICHARD SEYMOUR Corbyn. The Strange Rebirth of Radical Politics Seconda edizione aggiornata dopo le elezioni dell’8 giugno 2017 VERSO Pagine 384 £ 9,99

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