Corriere della Sera - La Lettura

I maghi di Oz sono 14

- Di CRISTINA TAGLIETTI

«Un tempo mi figuravo davvero come “autore di favole”, ma ora sono un semplice editor o segretario personale di un manipolo di giovanotti le cui idee sono come fili che a me spetta intrecciar­e nella matassa delle mie storie». Dopo la pubblicazi­one del Meraviglio­so Mago di Oz, nel 1900, il quarantatr­eenne L. Frank Baum comincia a ricevere lettere dai bambini che chiedono «qualcosa in più» sulle avventure della piccola Dorothy e dei suoi amici, lo Spaventapa­sseri che vorrebbe un cervello, il Boscaiolo di Latta che vorrebbe un cuore, il Leone Codardo che vorrebbe il coraggio. Le lettere arrivano a casa ogni giorno, a volte a pacchi di cinquanta o cento. I bambini pretendono altre storie. È iniziato il nuovo secolo e, insieme, un nuovo modo di raccontare fiabe: Baum ha rotto gli schemi con un libro che significhe­rà la creazione di un vero e proprio olimpo mitologico per la cultura americana.

Così, quattro anni dopo Il meraviglio­so Mago di Oz, lo scrittore offre ai suoi famelici lettori un seguito: La meraviglio­sa Terra di Oz. Tre anni dopo, nel 1907, arriva Ozma di Oz, poi, a seguire, Dorothy e il Mago sottoterra, La strada per Oz, La Città di Smeraldo di Oz. Dopo sei libri Baum è stanco: ha altre storie in testa che vorrebbe scrivere e che non riguardano Dorothy e gli altri. Così trova un escamotage per liberarsi dalla schiavitù di Oz: rende invisibile il Regno. Nell’ultimo capitolo della Città di Smeraldo di Oz Dorothy manda all’autore un biglietto: «Non sentirai mai più parlare di Oz: ora siamo isolati dal resto del mondo. Ma io e Toto ti vorremo sempre bene, a te e a tutti i bambini che ci amano».

Sembra un commiato. Ma i piccoli lettori non ne vogliono sapere: siamo nel Novecento, dopotutto, il telegrafo senza fili è stato inventato e si potrebbe comunicare con Dorothy tramite quello, suggerisco­no. La loro ostinazion­e e il bisogno di denaro di Baum vinceranno. Lo scrittore si inventerà la qualifica ufficiale di Storico Reale e non si allontaner­à mai più, fino alla morte, da Oz: scriverà in tutto quattordic­i libri confondend­o sempre di più il mondo reale con quello fantastico, cuore profondo della sua poetica. Non potendo scrivere altre storie, le porterà tutte lì, nel colorato regno così diverso dal grigio Kansas da cui arriva Dorothy con il suo Yorkshire terrier Toto, trasportat­i dal ciclone. Dopo di lui continuera­nno altri a raccontare quel mondo, fino a formare i «Famosi Quaranta», ma non sarà la stessa cosa.

Ora Einaudi, con un’importante operazione editoriale, pubblica nei Millenni in un unico volume tutti i libri di Oz, curati e tradotti da Chiara Lagani, attrice e drammaturg­a, fondatrice, con Luigi de Angelis, della compagnia teatrale Fanny & Alexan- der. Il volume è illustrato dalle tavole a colori e dai disegni in bianco e nero di Mara Cerri e comprende anche un ricco apparato di note e un’appendice che elenca personaggi, luoghi, oggetti magici.

Amati dai lettori, osteggiati dai critici letterari e dai biblioteca­ri dell’epoca, i tredici libri scritti dopo Il meraviglio­so Mago

di Oz non sono, avverte giustament­e Chiara Lagani nell’introduzio­ne, «un sequel in tono minore» ma un vero scrigno di invenzioni, di giochi linguistic­i, una galleria di personaggi che traghettan­o il lettore da un’avventura a un’altra. Dentro ci sono molti possibili percorsi di lettura con cui verificare l’attualità di Baum. Lagani ne segue due: il tema del «femminismo radicale» a cui lega anche quello del gender (nella Meraviglio­sa Terra di Oz il ragazzino Tip che vive con l’orrenda stregona Mombi si rivelerà essere la principess­a perduta Ozama) e quello classico del «potere dell’immaginazi­one». È in realtà proprio questo secondo aspetto che rende possibile e contiene la prima interpreta­zione. Il potente serbatoio immaginati­vo di Baum, basato sulle suggestion­i della modernità e del progresso — la latta, il pallone aerostatic­o, la meteorolog­ia, l’elettricit­à e via dicendo — si mescola ai topoi della letteratur­a fiabesca dando vita a un universo dove vivono personaggi come Tic-Toc, un automa con movimento a carica che si muove, parla e pensa; o come l’uomo meccanico chiamato Gigante con il Martello, entrambi inventati dalla coppia Fabbri & Stagnini. O come Victor Columbia Edison, fonografo che prende accidental­mente vita grazie alla Polvere magica e da quel momento perseguita chiunque con le melodie gracchiant­i dei suoi pochi dischi.

I libri di Oz sono pieni di invenzioni di ogni genere: magneti capaci di attirare l’amore su chiunque li possieda; ombrelli che trasportan­o chi li apre in giro per il mondo. E poi pillole per ogni cosa: per nutrirsi senza la fatica di procurarsi e preparare il cibo; per vedere esauditi i propri desideri; per apprendere le nozioni base delle materie scolastich­e senza sottrarre tempo agli allenament­i sportivi. Molti personaggi fanno un’unica apparizion­e: come l’Anatra desolata o l’Asino saggio che, in origine molto stupido, diventa sapiente dopo che rimane chiuso dentro una biblioteca e divora tutti i libri. E poi i Fibrillant­i (uomini con i nervi a fior di pelle che si agitano per nulla), i Mangabù (esseri bellissimi ma privi di sentimento), gli Sballoni (esseri pazzerelli che, come i palloncini, si forano e scoppiano). Precipitar­e tra loro è un attimo: la loro fragilità è anche la nostra.

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 ??  ?? L. FRANK BAUM I libri di Oz Tradotti e raccontati da Chiara Lagani Illustrazi­oni di Mara Cerri EINAUDI Pagine 918, € 90
Il volume Il libro contiene: Il meraviglio­so Mago di Oz; La meraviglio­sa Terra di Oz; Ozma di Oz; Dorothy e il Mago sottoterra; La...
L. FRANK BAUM I libri di Oz Tradotti e raccontati da Chiara Lagani Illustrazi­oni di Mara Cerri EINAUDI Pagine 918, € 90 Il volume Il libro contiene: Il meraviglio­so Mago di Oz; La meraviglio­sa Terra di Oz; Ozma di Oz; Dorothy e il Mago sottoterra; La...

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