Corriere della Sera - La Lettura
Penna efficace ma poco originale Per Girolamo era «una cornacchia»
San Girolamo, il più perfido di tutti gli autori cristiani antichi, ha paragonato lo scrittore Ambrogio a una cornacchia, che si fa bella con le piume rubate ad altri uccelli. In effetti, le opere del vescovo di Milano dipendono largamente dagli autori greci contemporanei, che — lo abbiamo già ricordato — era uno dei pochi, insieme proprio a Girolamo, ancora in grado di leggere nella lingua originale. L’ebreo Filone di Alessandria, Origene, Basilio di Cesarea sono solo alcuni tra gli scrittori di cui si è servito Ambrogio. La sua originalità risiede nelle straordinarie capacità comunicative che seppe mettere in atto, sia come predicatore sia come scrittore. Esemplari sono i suoi inni, che illustrano complessi concetti teologici con metafore e immagini tratte dalla vita quotidiana, ma furono anche capaci di suscitare emozioni così forti da spingere chi li cantava a sfidare l’assedio di un esercito (sopra: Claude Vignon, Sant’Ambrogio, 1640, olio su tela, particolare, Minneapolis Institute of Art).