Corriere della Sera - La Lettura
In lotta con gli ariani sulle basiliche Fu l’esordio del canto ambrosiano
Valentiniano II non si mostrò particolarmente riconoscente; nel 386, mentre risiede a Milano, istigato dalla madre Giustina, fervente ariana e donna così bella da aver fatto divorziare dalla prima moglie Valentiniano I, l’imperatore-bambino esige da Ambrogio una basilica per celebrare la Pasqua secondo il rito ariano. Ambrogio si oppone e si rinchiude nella basilica insieme ai fedeli, per impedirne l’esproprio. Quando i soldati dell’imperatrice la circondano, il vescovo conforta gli assediati insegnando loro a cantare inni e salmi a cori alterni, secondo l’uso delle chiese orientali. Nasce così il canto ambrosiano, precursore di quello gregoriano, e ancora oggi in uso nelle liturgie solenni celebrate in Duomo. Di fronte alla solidarietà dei cittadini con il vescovo, i soldati si rifiutano di intervenire, la corte deve cedere e Ambrogio riporta una spettacolare vittoria politica e religiosa (sotto: Alvise Vivarini, Altare di Sant’Ambrogio, olio su tela, Venezia, Chiesa Santa Maria Gloriosa dei Frari, 1503).