Corriere della Sera - La Lettura
Giocattoli e arte sui giocattoli: vite parallele
Un viaggio nell’universo del gioco e dell’infanzia. Al Palazzo Pretorio (Palp) di Pontedera, in provincia di Pisa, è in programma fino al 22 aprile la mostra La trottola e il robot. Tra Balla, Casorati e Capogrossi, a cura di Daniela Fonti e Filippo Bacci di Capaci (palp-pontedera.it). L’esposizione — promossa, tra gli altri, dalla Fondazione cultura Pontedera in collaborazione con l’Istituto di biorobotica della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa — propone un dialogo tra il giocattolo inteso come oggetto concreto, frutto della creazione artigianale prima e di quella industriale poi, e lo stesso oggetto rappresentato invece dalle arti figurative e plastiche. La trottola e il robot mette insieme due universi temporali lontani tra loro, tutt’al più paralleli, creando una dialettica tra l’arte di Ottocento e Novecento e l’avanguardia tecnologica degli ultimi anni. Una delle ragioni per cui l’infanzia non è stata presa in considerazione per molti secoli dal mondo dell’arte era l’altissimo tasso di mortalità tra i più piccoli. Ed è anche la ragione per cui il corpus espositivo, composto da circa 110 opere, contempla lavori di autori italiani che partono dalla seconda metà del XIX secolo (sopra: Fausto Vagnetti, I balocchi di Nenella, 1934, olio su tela, collezione Pietro Giannini, Roma). Gli oggetti in mostra provengono da una prestigiosa collezione di giocattoli d’epoca di proprietà del Comune di Roma. La trottola e il robot è articolata in sei sezioni: la casa, il luogo dell’intimità domestica nella quale si svolge la vita quotidiana dell’adulto e il gioco del bambino; lo spazio esterno, dove vengono analizzati il movimento e il tema del viaggio; l’educazione dei piccoli; giochi senza età, dove centrale è proprio la valenza pedagogica del gioco; il teatro e il circo; e gli automi. L’esposizione è corredata da un catalogo a cura di Daniela Fonti e Filippo Bacci di Capaci (pp. 223, € 25, Bandecchi & Vivaldi).