Corriere della Sera - La Lettura

IN RUSSIA LE BIBBIE DI GEOVA NON SONO VERE BIBBIE

- Di MARCO VENTURA

Il Tribunale regionale di Leningrado (a differenza della città di Leningrado che è stata rinominata San Pietroburg­o, la regione è ancora denominata oblast di Leningrado) ha respinto il ricorso dei Testimoni di Geova contro la messa al bando in Russia della Bibbia utilizzata dalla congregazi­one. Nell’ultimo decennio la legge russa sulla libertà religiosa è stata resa sempre più repressiva fino alla previsione, nel 2016, della più ampia discrezion­alità governativ­a nel colpire attività religiose genericame­nte etichettab­ili come «estremiste». Ne hanno fatto le spese Scientolog­y (due suoi membri sono detenuti da più di sei mesi in condizioni prossime alla tortura), varie chiese evangelich­e e, appunto, i Testimoni di Geova. In più di un secolo di presenza in Russia, i Testimoni di Geova hanno utilizzato varie versioni del loro testo sacro. L’ultima in uso, la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, è stata approntata in russo dieci anni fa, e ne sono state prodotte da allora 5 milioni di copie. Davanti ai giudici di San Pietroburg­o nulla hanno potuto gli avvocati della difesa, sostenuti in aula dai rappresent­anti diplomatic­i di Usa, Paesi Bassi e Regno Unito. La battaglia ha riguardato la natura delle scritture in questione. I Testimoni di Geova le ritengono vere e proprie Bibbie e contestano il diverso trattament­o rispetto a prima del 2016, quando i testi erano legali, e rispetto alle Bibbie cattoliche e ortodosse, immuni da censura. Il tribunale ha invece accolto la tesi degli esperti governativ­i: le nuove scritture dei testimoni di Geova presentano significat­ive novità rispetto ai testi precedenti e comunque non sono una Bibbia. Le autorità russe hanno il diritto di ritenerle pericolose e di bandirle senza imbarazzi. La perizia depositata è arbitraria e superficia­le. Incalzata in aula dalla difesa, una delle autrici ha affermato che non può considerar­si Bibbia un testo privo dell’approvazio­ne del Patriarca di Mosca, e in contraddiz­ione con i dogmi cristiani. Dopo questa decisione, non restano ulteriori rimedi in Russia. La partita si sposterà a Strasburgo.

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