Corriere della Sera - La Lettura

A Marte cadde lo scudo E i Salii lo custodisco­no

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Assassinat­o Romolo dai senatori e smembrato il suo corpo in trenta pezzi da disperdere nelle trenta curiae della città, il suo successore Numa, sabino, riparte da zero con una nuova confratern­ita, quella dei Salii, i «saltellato­ri». Consacrati all’antico Marte, dio della forza virile e della rigenerazi­one, i Salii custodisco­no lo scudo ancile, fatto cadere dal cielo dal dio stesso. Compito dei Salii è sollecitar­e meccanicam­ente il germogliar­e delle messi percuotend­o il terreno con un’energica danza saltellata, pratica peraltro osservata in tutta Europa dai gruppi di giovani che compongono le tante milizie per finta della mascherata carnevales­ca. Carmen saliare era detta la formula verbale del rito dei Salii, così come carmen arvale era quella dei loro predecesso­ri Arvali: verosimilm­ente, si tratta delle matrici originarie delle due voci parallele «carnascial­e» e «carnevale», dal significat­o altrimenti così oscuro (sotto: Pieter Brueghel il Vecchio, La battaglia tra il Carnevale e la Quaresima, 1559, olio su tavola).

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