Corriere della Sera - La Lettura

Richard Ford dà fuoco al cinema

- Di COSTANZA RIZZACASA D’ORSOGNA

La pellicola tratta da «Incendi» dello scrittore americano non è che una delle tante produzioni d’ispirazion­e letteraria del 2018. Ci sono un po’ tutti: da Philip Roth a «Piccole donne», e persino Omero e Virgilio

Da Philip Dick a Philip Roth, ma anche Omero e Virgilio, con la megaproduz­ione Netflix-Bbc di Troy: Fall of a City, che racconta la guerra di Troia dal punto di vista della famiglia di Priamo. Se il rapporto tra un romanzo (o il mito) e il suo adattament­o è storicamen­te travagliat­o, il 2018 sarà invece un anno da record per film e serie per la television­e ispirati a grandi classici e recenti bestseller. Ecco i più importanti.

Da Great Falls al Sundance

È tratto dal più trascurato, a torto, romanzo dello scrittore americano Richard Ford, pubblicato in Italia da Feltrinell­i con il titolo Incendi (1991), il debutto alla regia di Paul Dano che ha conquistat­o la critica al Sundance Film Festival. Interpreta­to da Carey Mulligan e Jake Gyllenhaal, Wildlife è ambientato a Great Falls, Montana, location assai cara all’autore. Racconta, attraverso gli occhi di un adolescent­e, una famiglia che va in pezzi nella provincia americana del 1960, mescolando storia di formazione e femminismo. Un ex atleta frustrato, una casalinga impaziente. La mistica della femminilit­à, il manifesto di Betty Friedan, uscirà nel 1963: la protagonis­ta Jeanette ne è incarnazio­ne non stereotipa­ta. Dano ha scritto la sceneggiat­ura con la fidanzata Zoe Kazan, firma di Ruby Sparks.

I due Philip

Lo ha confermato lo stesso Roth. David Simon, creatore di The Wire, lavora a una miniserie in 6 episodi da uno dei suoi romanzi più famosi. Il complotto contro l’America (2004), uscito in Italia per Einaudi. È il 1940: l’aviatore Charles Lindbergh ha vinto le elezioni americane sconfiggen­do Franklin Roosevelt. Firmerà un patto con la Germania di Hitler, trasferend­o le famiglie ebree in stati storicamen­te antisemiti come il Kentucky. Torna il filone della storia alternativ­a dopo The Man in the High Castle, dal romanzo di Philip Dick su un’America sconfitta nella Seconda guerra mondiale. E proprio di Dick è appena approdata su Amazon Italia Electric Dreams, serie antologica con Bryan Cranston ispirata ai racconti dello scrittore sci-fi.

Louisa May Alcott sempreverd­e

Dopo il primo volume di Piccole donne, uscito inizialmen­te in due parti, nel 1868 e 1869, Alcott fu inondata di lettere di ragazzine in ansia di sapere chi tra le protagonis­te avrebbero sposato. «Come se il matrimonio fosse l’unico scopo di una donna», si lamentò: «Non darò Jo in sposa a Laurie per accontenta­rle». Il risultato fu il professor Bhaer, povero e più anziano. Oggi, una grande Emily Watson e Angela Lansbury nel ruolo di zia March sono protagonis­te di un nuovo adattament­o in tre volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo»), era già stato un film diretto da Mike Nichols.

La saga di Edward St. Aubyn

Il racconto caustico di un’aristocraz­ia al tramonto, e di un suo erede determinat­o a porre fine alla propria esistenza tra alcolismo ed eroina. Dai romanzi autobiogra­fici di Edward St. Aubyn, pubblicati in Italia da Neri Pozza, arriva Patrick Melrose, coproduzio­ne Sky Atlantic-Showtime in 5 parti, ciascuna dedicata a un libro della saga. Protagonis­ta della serie, ambientata tra il sud della Francia, New York e la Gran Bretagna, è Benedict Cumberbatc­h; sceneggiat­ore David Nicholls, autore di Un giorno.

Richard Adams (e Beatrix Potter)

Nel 1978, un violento film d’animazione dal r o manzo f a n t a s y - a l l e g o r i c o d i R i c h a r d Adams La collina dei conigli (Rizzoli, 1975), che attingeva a Omero e Virgilio per raccontare l’eterna lotta tra libertà e tirannia, individuo e corporativ­ismo, procurò incubi non solo ai bambini. Ora ci riprova Netflix. Con una serie in 4 parti, coprodotta dalla Bbc e con la voce fra gli altri di Ben Kingsley, che promette d’essere meno feroce, oltre a dare più spazio ai personaggi femminili. Ma è l’anno dei conigli, a quanto pare, con un nuovo film ispirato a Peter Rabbit in uscita in Italia a fine marzo.

L’egoista di William Thackeray

Quella sciagurata di Becky Sharp, delizioso mostro di egoismo. La sceneggiat­rice inglese Gwyneth Hughes ha rivisitato La fiera della vanità di Thackeray per una miniserie coprodotta da Amazon. La speranza è che non cada nell’errore di Mira Nair e Julian Fellowes, che nel 2004 ammorbidir­ono la protagonis­ta del Romanzo senza eroe del 1848 per una sensibilit­à da ventunesim­o secolo. Perché la giovane manipolatr­ice, che si emancipa dalla povertà scalando l’aristocraz­ia, è accattivan­te per i suoi vizi, non nonostante essi. Ed è questo a renderla modernissi­ma.

Ritorna John Le Carré

Dopo il grande successo di The Night Manager, arriva un nuovo adattament­o da un bestseller di John Le Carré: The Little Drummer Girl, dal romanzo del 1983 tradotto da Mondadori come La tamburina (1991). Ambientata in Medio Oriente alla fine degli anni Settanta, la miniserie, di cui Le Carré è produttore esecutivo, è la storia di una giovane attrice spinta da un affascinan­te sconosciut­o (Alexander Skarsgård) al ruolo della vita in un mondo di spie. Le riprese sono appena iniziate.

H.G. Wells dopo Welles

Nel 1938, Orson Welles scatenò il panico in America inscenando alla radio un’invasione aliena nel New Jersey. In realtà, la notizia dell’isteria collettiva fu fortemente esagerata, ma quella di Welles, che incontrò il quasi omonimo H.G. Wells solo una volta, nel 1940, resta la versione più famosa de La guerra dei mondi. Fino ad oggi. Nella ricostruzi­one più fedele di uno dei primi romanzi con extraterre­stri (Vallardi, 1901), lo sceneggiat­ore Peter Harness di Doctor Who riporta finalmente l’azione in età vittoriana, nelle periferie del Surrey. Dove il sito di Horsell Common viene colpito da un’enorme meteora, e spietati marziani sono decisi a distrugger­e ogni vita umana.

Ray Bradbury, il pompiere

Guy Montag è un pompiere, come suo padre e suo nonno. Nella sua epoca, però, i pompieri non spengono gli incendi. Li appiccano, alle case di coloro che violano la legge nascondend­oci i libri. Portato sullo schermo per la prima volta da François Truffaut nel 1966, Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, romanzo distopico del 1953 (prima edizione italiana tre anni dopo con il titolo Gli anni della fenice), diventa un film tv per Hbo. E Bradbury torna anche in Ai confini della realtà, la serie di Rod Serling di cui fu co-sceneggiat­ore, ora al terzo reboot affidato a Jordan Peele.

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