Corriere della Sera - La Lettura

Il pianista diventa attore, il direttore manager La vocazione coraggiosa di cambiare mestiere

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La musica e il calcio sono le passioni della vita di un pianista che s’è trovato per caso ad indossare i panni dell’attore. Sandro D’Onofrio, 59 anni, è la controfigu­ra di Giuseppe Cederna, in tournée come protagonis­ta e autore di Mozart. Il sogno di un clown (Novara, Teatro Faraggiana, 8 e 9 febbraio; La Spezia, Teatro Civico, 19 febbraio; Marmirolo, Mantova, Teatro Comunale, 17 marzo; Palermo, Teatro Biondo, dal 23 marzo all’8 aprile; Trieste, Teatro Miela, dal 2 al 4 maggio). Cederna parla. D’Onofrio suona e dell’enfant prodige perennemen­te in viaggio per le strade dissestate d’Europa reinterpre­ta come il primo i tic, le acrobazie, il talento per la comicità. E racconta di quel rito scaramanti­co e a tratti goliardico che si ripete quando s’alza il sipario: «Ci mettiamo tutti in circolo, io Cederna e chi in quel momento si trova lì con noi, e saltiamo 13 volte, tutti insieme, nello stesso momento e, poi, facciamo finta di sputarci uno in faccia all’altro sulle guance… Così sdrammatiz­ziamo un po’». Interpreta­re l’artista oltre che dare vita alla sua musica — alla recitazion­e interseca 22 estratti musicali eseguendo brani dai primi concerti composti da Mozart a 5 anni, fino a melodie del Don

Giovanni e dello Zauberflöt­e — è molto diverso dal mestiere di puro concertist­a: «In concerto sento molto la tensione, come controfigu­ra molto meno. Mi rivedo un po’ nel giovane Mozart che era trascinato in lungo e in largo per l’Europa. Io ho iniziato a suonare per gioco a 7 anni, spinto dal nonno. A 16 ho interrotto gli studi al classico per seguire i miei maestri che da Latina, dov’ero cresciuto, si trasferiva­no nella Svizzera tedesca e mi hanno praticamen­te adottato».

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