Corriere della Sera - La Lettura
Trenta emergenti per sabotare il mondo
Appare ormai evidente il fallimento delle strutture sociali e burocratiche alla base della società contemporanea, intrise di divisioni etniche derivanti dall’età coloniale. È dunque necessario un forte cambiamento a livello globale in grado di spezzare le «reti politiche» che avvolgono tutte le generazioni. Portavoce di questo appello sono i 30 artisti emergenti che partecipano alla quarta triennale del New Museum di New York (newmuseum.org, fino al 27 maggio). L’esibizione, dal titolo Songs for sabotage, dà spazio ad autori di 19 nazionalità, la maggior parte dei quali espone negli Usa per la prima volta. (sopra: Cian Dayrit, Civilized Society, 2017). Le loro opere, nonostante le notevoli differenze culturali e stilistiche, riescono nell’intento di comunicare un messaggio unitario: lo smantellamento e la sostituzione della situazione attuale richiedono l’impegno attivo di ciascuno. Un «sabotaggio» che deve partire da noi, dalla nostra quotidianità. (davide francioli)