Corriere della Sera - La Lettura

Tutta la vita in una notte

Saleh Addonia tra Arabia Saudita e Londra

- Di MARCO OSTONI

Madre eritrea e padre etiope (precocemen­te scomparso), l’infanzia trascorsa in un campo profughi del Sudan, l’adolescenz­a in Arabia Saudita; sordo dall’età di 12 anni, da 20 vive a Londra, dove ha studiato arte e design prima di dedicarsi alla scrittura. Intinge la penna in questa non comune miscela di esperienze il 46enne Saleh Addonia, autore dei racconti qui riuniti dall’editore ticinese Casagrande.

Addonia scrive in inglese benché sia di madrelingu­a tigrina e cultura araba e tale scelta gli ha imposto tempi assai lunghi «perché le parole giuste non arrivano facilmente». L’aver appreso la lingua senza poterla sentire, poi, ha finito per potenziarn­e la carica espressiva e — sono parole sue — per erotizzarl­a. Ciò traspare nei racconti, a partire da quello che dà il titolo alla raccolta Lei è un altro paese, dove lei è la donna: tanto liberament­e «esposta» nella società occidental­e, quanto velata, soffocata, negata — e dunque bramata — nel Paese d’origine dell’autore. Ma la fisicità della scrittura pervade anche il racconto più toccante, in cui padre e figlio si ritrovano dopo 30 anni e decidono di recuperare in una notte il tempo perduto, recitando con dolore e voluttà insieme quella parte che la vita ha loro sottratto.

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