Corriere della Sera - La Lettura
Tutta la vita in una notte
Saleh Addonia tra Arabia Saudita e Londra
Madre eritrea e padre etiope (precocemente scomparso), l’infanzia trascorsa in un campo profughi del Sudan, l’adolescenza in Arabia Saudita; sordo dall’età di 12 anni, da 20 vive a Londra, dove ha studiato arte e design prima di dedicarsi alla scrittura. Intinge la penna in questa non comune miscela di esperienze il 46enne Saleh Addonia, autore dei racconti qui riuniti dall’editore ticinese Casagrande.
Addonia scrive in inglese benché sia di madrelingua tigrina e cultura araba e tale scelta gli ha imposto tempi assai lunghi «perché le parole giuste non arrivano facilmente». L’aver appreso la lingua senza poterla sentire, poi, ha finito per potenziarne la carica espressiva e — sono parole sue — per erotizzarla. Ciò traspare nei racconti, a partire da quello che dà il titolo alla raccolta Lei è un altro paese, dove lei è la donna: tanto liberamente «esposta» nella società occidentale, quanto velata, soffocata, negata — e dunque bramata — nel Paese d’origine dell’autore. Ma la fisicità della scrittura pervade anche il racconto più toccante, in cui padre e figlio si ritrovano dopo 30 anni e decidono di recuperare in una notte il tempo perduto, recitando con dolore e voluttà insieme quella parte che la vita ha loro sottratto.