Corriere della Sera - La Lettura

Casta verbena, felice girasole Così sbocciano i sentimenti

Isabel Kranz, studiosa di Benjamin, indaga il linguaggio segreto di questo giardino delle meraviglie, nella convinzion­e della sua forza espressiva universale. Ecco dieci esempi

- Testi di LAURA ZANGARINI

Là dove compaiono i fiori, spiega Isabel Kranz nel libro Le parole dei fiori, in uscita per Bompiani mercoledì 18 aprile, si parla soprattutt­o di emozioni. Così, per esempio, «la rosa rossa è considerat­a il simbolo universale dell’amore erotico, il non ti scordar di me del pegno di fedeltà e il girasole l’emblema dell’allegria». In questo modo, prosegue l’autrice, «si attribuisc­e a una gran quantità di fiori una stretta relazione con la gamma dei sentimenti umani».

La tradizione di ricorrere ai fiori per una lingua del cuore risale alla fine del XVIII secolo. Kranz: «È in questo periodo che nasco- no i primi tentativi di mettere su binari sistematic­i il linguaggio segreto dei fiori, nella ferma convinzion­e della loro forza espressiva universale. In precedenza si trovano cenni sparsi in lettere, calendari e riviste, a partire dai quali è possibile ricostruir­e una genealogia della lingua dei fiori sentimenta­le, la cui idea centrale consiste nell’ipotesi che si trasmettan­o autentiche emozioni attraverso i fiori e per mezzo di un codice segreto coerente».

Isabel Kranz recupera questa tradizione e ne segue gli sviluppi fino ai giorni nostri attraverso libri, film e opere musicali. Con Le parole dei fiori propone quindi, in ordine alfabetico, un elenco di settantase­tte fiori particolar­mente ricchi di rimandi: dalla American Beauty, la rosa omonima del film di Sam Mendes, alla più casta verbena, passando per la misteriosa Dalia nera, al centro del famoso noir di James Ellroy, il giglio parlante di Alice attraverso la specchio, e la violetta di Ofelia, simbolo del pensiero e del ricordo.

Conclude l’autrice: «Ogni fiore, a cui è dedicata una pagina, dischiude un piccolo scrigno di curiosità e fantasia, e tutti insieme aprono le porte di un giardino delle meraviglie da esplorare senza fretta, lasciandos­i conquistar­e dalla bellezza».

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