Corriere della Sera - La Lettura
Tre bimbi esplorarono la grotta Un’avventura di 12.300 anni fa
La grotta della Basura a Toirano (Savona) fu scoperta a metà Novecento ed è nota per le ossa di orso delle caverne, le impronte umane, le palline di argilla e altre tracce interpretate come testimonianze di riti svolti al suo interno. Pochi giorni fa le ricerche condotte nella grotta da specialisti di Grotte di Toirano, Università di Genova, Muse di Trento e Museo archeologico del Finale con la soprintendenza della Liguria hanno offerto risultati interessanti. Il modello tridimensionale ad alta definizione delle impronte umane, analizzato secondo i procedimenti dell’antropologia forense, ha permesso di ricostruire i movimenti dei primi esseri umani nella grotta, di capire dove hanno esitato per scegliere il percorso o si sono inginocchiati per procedere carponi. Le misure e caratteristiche delle orme indicano che a esplorare la Sala dei Misteri, il punto più profondo a 400 metri di distanza dall’ingresso, 12.300 anni fa furono a sorpresa tre bambini: il più piccolo aveva meno di 5 anni, un altro 6-7 e il terzo 10-11. Poco lontano sono state trovate le impronte di due o forse tre ragazzini di 14-15 anni. Tra di loro probabilmente c’erano due fratelli poiché due delle serie di orme rivelano una leggera anomalia che si trasmette per via maschile. Si muovevano accendendo rami di pino silvestre e con queste piccole torce e con le mani hanno lasciato decine di segni sulle pareti di roccia. Le analisi micromorfologiche dei livelli più antichi hanno inoltre permesso di scoprire strutture particolari, nelle quali sono stati riconosciuti peli e lembi di pelliccia degli orsi delle caverne che occuparono la grotta per il letargo tra 50 mila e 24 mila anni fa.