Corriere della Sera - La Lettura
LA MEMORIA FINTA DI FACEBOOK
Mark Zuckerberg ha illustrato alcune prossime novità di Facebook. Una di queste è solo un’idea embrionale, chissà se un domani disponibile. Già adesso Facebook ripropone post, foto e video del passato giocando con la nostalgia dell’utente. Nel futuro, forse, renderà possibile ricostruire virtualmente l’ambiente in cui quelle foto e video sono stati scattati e ripresi. Può essere la casa della propria infanzia, esplorabile grazie a dispositivi di realtà virtuale, magari anche insieme ai propri famigliari. Sarà come essere lì, ha detto Zuckerberg, sarà come un sogno. Sarà come sentire di nuovo quelle emozioni. «Camminarci dentro», toccarle quasi.
È una memoria fisica ma anche magica, trasmette un nuovo senso di presenza ma è anche un quadro evanescente. Per ora infatti questo passato viene ricostruito come un insieme di punti, e ricorda così un quadro di Georges Seurat, esponente di quel puntinismo tanto rigoroso quanto evocativo. Chissà se la nuova opzione Facebook diventerà mai realtà. Il social però continua a fare della memoria uno dei suoi punti strategici. Tocca chiedersi se davvero amiamo così tanto viaggiare nel passato, e come faremo a dimenticare, e a pensare al futuro.