Corriere della Sera - La Lettura

LA MEMORIA FINTA DI FACEBOOK

- Di STEFANIA CARINI

Mark Zuckerberg ha illustrato alcune prossime novità di Facebook. Una di queste è solo un’idea embrionale, chissà se un domani disponibil­e. Già adesso Facebook ripropone post, foto e video del passato giocando con la nostalgia dell’utente. Nel futuro, forse, renderà possibile ricostruir­e virtualmen­te l’ambiente in cui quelle foto e video sono stati scattati e ripresi. Può essere la casa della propria infanzia, esplorabil­e grazie a dispositiv­i di realtà virtuale, magari anche insieme ai propri famigliari. Sarà come essere lì, ha detto Zuckerberg, sarà come un sogno. Sarà come sentire di nuovo quelle emozioni. «Camminarci dentro», toccarle quasi.

È una memoria fisica ma anche magica, trasmette un nuovo senso di presenza ma è anche un quadro evanescent­e. Per ora infatti questo passato viene ricostruit­o come un insieme di punti, e ricorda così un quadro di Georges Seurat, esponente di quel puntinismo tanto rigoroso quanto evocativo. Chissà se la nuova opzione Facebook diventerà mai realtà. Il social però continua a fare della memoria uno dei suoi punti strategici. Tocca chiedersi se davvero amiamo così tanto viaggiare nel passato, e come faremo a dimenticar­e, e a pensare al futuro.

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