Corriere della Sera - La Lettura
Una tecno-farfalla distruggerà l’uomo
No n è p i ù u na q u e s t i o ne d i buoni o di cattivi. In Germania è appena uscito, ed è ai primi posti in classifica, un romanzo in cui un’intelligenza artificiale, dotata delle migliori intenzioni e di tutta l’informazione possibile, diventa un rischio letale per gli esseri umani. Lo ha scritto uno specialista di thriller catastrofisti, Frank Schätzing, che nel 2004 pubblicò un romanzo ambientalista divenuto bestseller, Il quinto giorno, uscito in Italia per Nord nel 2005: là gli animali più innocui e perseguitati del pianeta, le balene — e poi anche i pesci — diventavano letali per l’uomo negli oceani inquinati e sfruttati. Nel nuovo libro, che si intitola Die Tyrannei des Schmetterlings («La tirannia della farfalla») e che uscirà in Italia in ottobre (sempre per Nord), la catastrofe si fa complessa e coinvolge, oltre al mondo animale, nella fattispecie gli insetti, anche la speranza della scienza moderna: l’intelligenza artificiale.
«Il romanzo è ambientato in California, nella Sierra Nevada, in laboratori sotterranei dove si svolgono strani esperimenti: la creazione di un grande computer dotato di intelligenza artificiale e “nutrito” con i dati che riguardano tutti noi e il nostro mondo, la terra, l’universo. A questo co mputer p i e no d i i nfo r mazi o ni g l i scienziati provano a chiedere che cosa può fare per risolvere i problemi del mondo».
Il nome della macchina è A.r.e.s.,
di Elmar Nordvisk, creatore di A.r.e.s., pensa a cosa potrebbe diventare la sua creazione, immagina un bruco alimentato con un’enorme massa di informazioni, che per ora sono ancora nei bozzoli-server, ma presto trasformeranno A.r.e.s in una superintelligenza, una meravigliosa farfalla che risolverà tutti i nostri guai: fame, guerra, ingiustizia, malattie...».
La trama è complessa, ci sono realtà parallele, salti quantistici, sogni e altre creazioni della potentissima intelligenza. E insetti. La «farfalla» computer decide che il solo modo per ricreare un paradiso terrestre è eliminare ciò che danneggia l’ecosistema. E cioè l’uomo. Ci troviamo di fronte alla questione classica della tecnologia buona che diventa cattiva se male indirizzata?
«No, la questione è diversa. Secondo me il progresso tecnologico è stato in tutta la storia del mondo un elemento positivo, almeno al 99 per cento: ha sempre dato una spinta in avanti all’umanità, ieri come oggi. E ovviamente la tecnologia da sola non è mai buona o cattiva, lo diventa secondo il modo in cui la usiamo, eccetera eccetera. Ma l’intelligenza artificiale è qualcosa di totalmente differente. Per la prima volta creiamo una tecnologia che non potremo mai controllare. Immaginiamo un’intelligenza artificiale che impara con velocità esponenziale (mentre noi impariamo lentamente) e che comincia a svilupparsi anche spiritualmente. Se le insegniamo a governare il mondo — tutto interconnesso — l’A.I. può lavorare