Corriere della Sera - La Lettura
Così i graffiti metropolitani hanno cambiato la Scandinavia
Igraffiti apparvero a Helsinki negli anni Ottanta, sospinti dalle immagini in arrivo da New York. Dopo il tentativo di fermarli da parte dell’autorità con il progetto Stop töhryille (Fermate gli scarabocchi, 1998-2008), oggi la scena finlandese vive un momento favorevole, raccontato dalla mostra Graffiti all’Ham Museum di Helsinki (fino al 9 settembre, hamhelsinki.fi). Il percorso espositivo affronta il fenomeno da due diverse prospettive. La prima parte esamina i graffiti in quanto sottocultura, a partire dalle origini — raccontate dagli scatti della fotografa americana Martha Cooper — fino a esempi contemporanei, come le opere dello svedese Nug o del duo Seis & Egs (sotto). La seconda sezione mette invece al centro lo spazio pubblico, esplorato attraverso diverse installazioni, tra cui Urban Space Occupation Kit di Otto Karvonen che invita il visitatore ad appropriarsi di un’area della mostra. L’esposizione, infine, dà la possibilità di cimentarsi con tag e graffiti all’interno dell’Ham Corner. (davide francioli)