Corriere della Sera - La Lettura
«SOLARIS», RASSEGNA FUTURISTICA
Una stazione orbita intorno a un pianeta misterioso, Solaris. Quella stazione e quel pianeta in bilico tra conoscenza, memoria e sentimento nel 1972 furono protagonisti di uno dei film più celebri del regista russo Andrej Tarkovskij (1932-1986), pubblicizzato come «la risposta cinematografica sovietica a 2001: Odissea nello spazio ». Ora a Firenze, fino al 31 luglio, la Fondazione Franco Zeffirelli ospita nella Sala della Musica del Complesso di San Firenze Un nuovo volo su Solaris, mostra promossa con il Museo Anatolij Zverev di Mosca (Museo AZ).
Si parte dalle atmosfere avveniristiche di Solaris dove il regista esplorava anche dipinti come Cacciatori nella neve (1565) di Pieter Bruegel il Vecchio (che nel 1975 inserì pure nel film Lo specchio). In un’installazione futuristica che rievoca la stazione spaziale (a sinistra), il capolavoro di Tarkovskij dialoga con le testimonianze artistiche dell’avanguardia sovietica. Opere pittoriche, grafiche e scultoree degli anni Sessanta e Ottanta (di Anatolij Zverev, Francisco Infante, Dmitrij Plavinskij, Dmitrij Krasnopevcev e molti altri) dalla collezione del Museo AZ e da quella privata della sua direttrice Natalia Opaleva, che produce l’esposizione curata da Polina Lobacevskaja. La mostra è il capitolo finale di una trilogia che il museo moscovita ha dedicato a Tarkovskij, ispirandosi prima a Stalker (1979) e poi a Andrej Rublëv (1966).