Corriere della Sera - La Lettura
SCIITI E SUNNITI 40 ANNI DOPO
Si avvicina il quarantennale del 1979: la rivoluzione khomeinista tra gennaio e febbraio, la crisi petrolifera, l’ascesa alla presidenza dell’Iraq di Saddam Hussein in luglio e infine le avvisaglie poi sfociate nell’invasione irachena dell’Iran nel 1980 e in otto anni di guerra. Gli esperti raccontarono dapprima come si opponessero sul campo la laicità irachena e l’islamismo iraniano; spiegarono poi che l’islam contava anche a Bagdad, giacché il controllo della minoranza sciita del sud dell’Iraq premeva al sunnita Saddam non meno che agli ayatollah iraniani. Da allora la divisione tra sciiti e sunniti non ha smesso più di occuparci, specie nelle lacerazioni libanesi e palestinesi e nelle guerre irachena e siriana. Oggi siamo pronti a riconoscere nello schema sunniti-sciiti un fattore cruciale nella geopolitica globale, ma rischiamo di trascurare i contrasti interni ai due fronti. Proprio le regioni chiave del 1979, nelle ultime settimane, sono state scosse da nuovi conflitti tra sciiti nelle crescenti convulsioni in Iran, e nelle violente proteste a Bassora e in altre città del Sud iracheno per l’incertezza economica postelettorale. Sono ancora decisive quelle regioni, come nel 1979; come allora, sono tutte da decifrare le lotte tra musulmani.