Corriere della Sera - La Lettura

Bibliotera­pia alchemica per una mente scomparsa

Con il secondo romanzo dedicato a Vince Corso, Fabio Stassi alza l’asticella Il protagonis­ta, che ha scoperto le doti curative della lettura, indaga su un malato di Alzheimer

- Di ERMANNO PACCAGNINI

Re censendo quell’inno alla lettura e alla letteratur­a consegnato da Fabio S tassi alla Lettrice scomparsa( Selle rio 2016), mi aveva incuriosit­o l’ipotesi d’una possibile apertura di una nuova serie, come del resto accaduto con la «piccola trilogia delle Americhe», ma questa volta consegnata al protagonis­ta Vince Corso. Che è quanto puntualmen­te ritrovo in questo Ogni coincidenz­a ha un’anima, ma con caratteris­tiche tutte sue. Che disdicono la serialità — nel senso a lei proprio della ripetitivi­tà — per alzare ulteriorme­nte l’asticella. Basti un particolar­e: se nella Lettrice scomparsa l’io narrante era alle prese con la sparizione della signora Parodi, qui a essersi dileguata è una mente. Che però, in un gioco di scatole cinesi, ha fatto in tempo prima di essere completame­nte devastata dall’Alzheimer a lasciare tracce che solo nell’ultimo capitolo il lettore scoprirà condurre a una persona. Ma dove l’oggetto dell’indagine è però entrare nel processo mentale di una persona ormai capace solo di pronunciar­e qualche frase isolata o anche semplici parole tra loro slegate, irrintracc­iabili ovviamente su Google per via del loro accostamen­to con tecnica da «carotaggio», che portino alfine a identifica­re quel libro dal quale sono state prelevate. Un libro quindi da rintraccia­re in una biblioteca quasi alchemica nella sua organizzaz­ione; e, una volta recuperato, riuscire a dare una identità a quell’«ombra» che vi è stata gelosament­e e amorosamen­te depositata e celata.

Perché questo non è tanto un libro di «scomparse», quanto di assenze e di attese. E di solitudini. Quelle di cui soffre Vince: quel padre che l’ha generato in una notte che non sai se d’amore o d’occasione in quel Negresco cui quotidiana­mente egli invia una cartolina in quanto «solo indirizzo dove so che, almeno per una notte, ha dormito»; o Serena, che l’ha lasciato. E quelle che hanno segnato la meraviglio­sa figura di Fabrizio, soprattutt­o per quanto se ne dice della sua passione per le lingue, così come quelle della figura femminile destinatar­ia di quelle sue frasi sulle quali Vince è invitato a in- dagare dalla sorellastr­a, che gli si presenta amorosa ma che egli poi sospetta interessat­a a una supposta ricca eredità celata nelle parole. E dove, proprio per questo, il romanzo alza l’asticella: perché è la parola, il suo inestimabi­le valore per quanto ti dona — «le parole degli altri non possono salvare nessuno se non diventano le tue» — a essere il basso continuo di questo romanzo.

Tutto, ovviamente, partendo da quanto il lettore della Lettrice scomparsa già conosce — e ben fa Stassi a non star a ripetere quelle circostanz­e biografich­e del personaggi­o già a suo tempo dichiarate; limitandos­i a riprenderl­e solo in quanto suoi tic o aspetti della malinconic­a nevrosi che si porta appresso; conservand­o spazio però a quei vividi personaggi del primo romanzo — il libraio Emiliano (che par richiamare il libraio romano Clemente della realtà, altrove ricordato da Stassi), il portiere Gabriel e il sor Gigi ex allenatore di pugili — che col loro dialogare rivestono la funzione di «aiutanti»; ai quali s’aggiunge la novità della lettrice cinese Feng.

Sicché quello del presente romanzo è un Vince se si vuole pur sempre precario, ma la cui attività di bibliotera­peuta — Counselor della Rigenerazi­one Esistenzia­le è l’etichetta sulla porta del vecchio lavatoio ristruttur­ato di via Merulana che scopriremo a fine romanzo aver lasciato il posto a Pronto Soccorso Letterario — pare comunque assai ben avviata quanto a persone che vengono a bussare alla porta di quel suo monolocale, nel quale vive col suo cane muto Django.

Ed è così che l’indagine testuale si alterna con le persone che bussano a chiedere soluzioni ai più impensati problemi: da Angela che non riesce a dimenticar­e, a Teresa afflitta dall’incostanza, a Elda, prolifica scrittrice che non pubblica, alla stonata Sofia che vuol diventare intonata (occasione di una digression­e sul suono particolar­e che ogni libro dovrebbe avere), non senza un buzzurro razzista che è occasione di uno sguardo di Stassi sul problema dei migranti. Incontri che talora capovolgon­o i ruoli, con un Vince cliente di se stesso per l’interposta persona di chi ha bussato a lui. Che poi, del resto, finisce per trovarsi ad aver vissuto una realtà da «ospite involontar­io di questa storia» tra Fabrizio e la donna misteriosa, fatta di «un interminab­ile epistolari­o durato più di cinquant’anni»; un «epistolari­o di seconda mano» fatto di frasi di libri, costituent­i un codice. «Sapevamo entrambi che usavamo le voci degli altri per dirci quello che non avevamo il coraggio di pronunciar­e».

Un romanzo in perfetto equilibrio tra narrazione e saggio, per come la forma dialogico-narrativa piega alla storia non solo l’esposizion­e della trama, ma soprattutt­o la sostanza dei testi proposti e tutti regolarmen­te registrati nei cataloghi posti in appendice (così, ad esempio, La vita e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo di Laurence Sterne, «il più grande elogio dell’imperfezio­ne che sia mai stato scritto»). Poggiante su una scrittura insieme colta, nitida e cordiale, pur in un fondo di soffusa malinconia propria di chi si sente «consacrato alla nostalgia». Una malinconia persino un poco più ombrosa rispetto alla Lettrice

scomparsa, che si riversa anche su una Roma delle sue peregrinaz­ioni col cane Django, nella quale Vince avverte un crescente senso di difficoltà a vivere. Una malinconia ribadita dai versi francesi di

Les passantes di Antoine Pol reinventat­i in musica da un George Brassens subentrato al Jacques Brel del precedente romanzo, e distribuit­i a mo’ di epigrafe nei ventisei capitoli titolati anche qui con le ventisei lettere dell’alfabeto.

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 ??  ?? FABIO STASSI Ogni coincidenz­a ha un’anima SELLERIO, pagine 288, € 14
L’immagine Alessandro Cardinale (1977), Sub-Track (2014, installazi­one) courtesy dell’artista
FABIO STASSI Ogni coincidenz­a ha un’anima SELLERIO, pagine 288, € 14 L’immagine Alessandro Cardinale (1977), Sub-Track (2014, installazi­one) courtesy dell’artista

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