Corriere della Sera - La Lettura

Il sassofono di Garbarek, nomade musicale

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Il sassofonis­ta e compositor­e norvegese Jan Garbarek (classe 1947, sopra) è attivo dai primi anni Settanta e nella sua lunga carriera ha coniugato il suo linguaggio all’interno degli universi sonori più disparati, cercando e trovando il contatto con la musica indiana di Hariprasad Chaurasia, con le tradizione popolari del Nord Europa di Agnes Buen Garnas, con il Medioevo di Perotinus, con il canto pachistano di Ustad Fateh Ali Khan, senza dimenticar­e i suoi gruppi storici, Solstice e il quartetto assieme a Keith Jarrett. Ha inventato un genere in cui si mescolano ricerche di un’idea di avanguardi­a, forme di creatività individual­e che rinviavano a un’eredità jazzistica e prodotti musicali di origine etnica. Negli ultimi anni è tornato a suonare con uno dei suoi compagni storici, il tastierist­a Rainer Brüninghau­s, che lo accompagne­rà con Yuri Daniel al basso e Trilok Gurtu alle percussion­i al Zelt Musik Festival di Friburgo in Germania (martedì 31 luglio, ore 19.30, info www.zmf.de). (piero di domenico)

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