Corriere della Sera - La Lettura

Un «chico» meraviglio­so è nato in America Latina

- di ALESSANDRA COPPOLA

Le mutazioni non sono solo quelle del corpo. Il cancro estratto dalla bocca dell’avvocato Ramón Martínez non è solo una lesione che l’oncologo non aveva mai analizzato prima, estranea a ogni ricerca scientific­a, «così aberrante come il ritmo dei mariachi in una partitura di Bach». È un richiamo, una sfida, un’anomalia capace di rivoltare esistenze private e collettive, scuotendo convinzion­i radicate, creando trame nuove. Il protagonis­ta muto, la moglie litigiosa, i figli adolescent­i problemati­ci, il dottore narcisista, la domestica superstizi­osa, il pappagallo blasfemo: in bilico tra tragico e grottesco, i personaggi del messicano Jorge Comensal devono fare i conti con la malattia (incurabile?) e con i limiti della medicina, dunque con la paura, la fede, la marijuana terapeutic­a, l’egoismo, la psicoanali­si e molte altre questioni all’improvviso non più procrastin­abili. Un modo interessan­te di interagire (o di isolarsi) questi caratteri così diversi, però, devono averlo trovato perché il romanzo Las

mutaciones (edizioni Antílope, pp. 203, pesos 230) è stato accolto in Messico come una rivelazion­e. E il giovane Comensal (31 anni che sembrano anche meno) è stato benedetto dalla critica e pure dai colleghi come «chico maravilla», il ragazzo prodigio della letteratur­a ispanoamer­icana.

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