Corriere della Sera - La Lettura
Un «chico» meraviglioso è nato in America Latina
Le mutazioni non sono solo quelle del corpo. Il cancro estratto dalla bocca dell’avvocato Ramón Martínez non è solo una lesione che l’oncologo non aveva mai analizzato prima, estranea a ogni ricerca scientifica, «così aberrante come il ritmo dei mariachi in una partitura di Bach». È un richiamo, una sfida, un’anomalia capace di rivoltare esistenze private e collettive, scuotendo convinzioni radicate, creando trame nuove. Il protagonista muto, la moglie litigiosa, i figli adolescenti problematici, il dottore narcisista, la domestica superstiziosa, il pappagallo blasfemo: in bilico tra tragico e grottesco, i personaggi del messicano Jorge Comensal devono fare i conti con la malattia (incurabile?) e con i limiti della medicina, dunque con la paura, la fede, la marijuana terapeutica, l’egoismo, la psicoanalisi e molte altre questioni all’improvviso non più procrastinabili. Un modo interessante di interagire (o di isolarsi) questi caratteri così diversi, però, devono averlo trovato perché il romanzo Las
mutaciones (edizioni Antílope, pp. 203, pesos 230) è stato accolto in Messico come una rivelazione. E il giovane Comensal (31 anni che sembrano anche meno) è stato benedetto dalla critica e pure dai colleghi come «chico maravilla», il ragazzo prodigio della letteratura ispanoamericana.