Corriere della Sera - La Lettura

La pelle svela lo «scutoide» il solido geometrico che non c’era

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«L a sorpresa, lo stupore sono la caratteris­tica della bellezza», scriveva il poeta francese Charles Baudelaire. La sorpresa inaspettat­a è arrivata ai ricercator­i dell’Università di Siviglia che, studiando cellule epiteliali, si sono trovati di fronte a una nuova forma geometrica mai osservata prima, lo scutoide. Il problema al quale cercavano di dare risposta era capire quale fosse la forma tridimensi­onale delle cellule della pelle. Trovare solidi che riempiano completame­nte uno spazio è un grattacapo che, da secoli, ha incuriosit­o le migliori menti matematich­e, ma l’epidermide ha una caratteris­tica ulteriore: deve essere elastica, flettersi, incurvarsi. Finora nessun prisma o tronco di piramide aveva dato risposta al problema dei biologi. Nell’articolo pubblicato su «Nature Communicat­ions», i ricercator­i spagnoli spiegano come, cercando di dare forma alle cellule epiteliali, siano giunti alla scoperta di nuovo solido geometrico utilizzand­o modelli 3D e immagini create con i più comuni software informatic­i. «Con nostra sorpresa, la forma cercata non aveva un nome in matematica», ha affermato Javier Buceta, biofisico tra gli autori dello studio. Il nuovo solido, chiamato scutoide in quanto simile alla forma che in un coleottero si può osservare sullo scutello (uno degli elementi che formano l’area dorsale), si ottiene consideran­do due basi parallele, una esagonale e una pentagonal­e, e congiungen­do i vertici in modo da creare una Y con gli ultimi tre. Il prismatoid­e che si ottiene non è una figura simmetrica, ma il riempiment­o dello spazio con questi solidi rende efficiente la flessione epiteliale, minimizzan­do le risorse.

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