Corriere della Sera - La Lettura
Amabili conversazioni nell’ozio dei borghesi
Con tutta probabilità questo Convito con bagnanti (sotto) e il suo omologo con danzatori (entrambi databili intorno al 1540 e conservati all’Akademie der bildenden Künste di Vienna, akbild.ac.at) dovevano fare parte di un apparato per la camera da letto di un ricco borghese veneziano, tra i clienti della bottega di Bonifacio de’ Pitati, detto Bonifacio Veronese (1487-1553). È un incontro pieno di allusioni, un picnic che riporta idealmente alla mente Petrarca e negli occhi Tiziano, mentre gli sguardi che si scambiano i personaggi fanno pensare alla tranquillità e alle piccole conversazioni vacanziere, non troppo auliche, non troppo intellettuali. Un’idea di riposo (estivo e non) oggi non più tanto praticato ma che ai signori di Bonifacio (cresciuto nella bottega di Palma il Vecchio) piacevano assai. Anche perché (come è confermato in una lettera indirizzatagli da Pietro Aretino nel maggio 1548), il maestro offriva un trattamento economico di favore con prezzi decisamente contenuti.