Corriere della Sera - La Lettura
Il Tuffatore non sfida solo l’altezza Cerca di raggiungere l’eternità
Molti secoli prima dei Bigger Splash alla maniera di David Hockney (sotto nel riquadro), l’atletico Tuffatore della tomba di Paestum (sotto nell’immagine grande) c’era già. Unica testimonianza della pittura greca di grandi dimensioni non destinata ai vasi realizzata prima del IV secolo a.C. (tra il 480 e il 470 a.C.), la tomba con il suo tuffatore quest’anno festeggia i cinquant’anni dalla scoperta (con una mostra al Museo archeologico di Paestum, Salerno, L’immagine invisibile. La Tomba del Tuffatore, fino al 7 ottobre, limmagineinvisibile.it). Il giovane si tuffa nell’acqua, ma non è un mare di vacanza: è la metafora del passaggio dalla vita alla morte. Un momento di speranza in realtà perché, mentre i greci avevano sempre avuto una visione negativa dell’aldilà, nel V secolo a.C. si diffonde una nuova fiducia in una qualche forma di sopravvivenza dopo la morte. Non a caso il Tuffatore si trova sul lato interno della lastra di copertura, vis à vis con il defunto, come ad accompagnarlo nel viaggio.