Corriere della Sera - La Lettura

Concerto per tre orchestre... ...e per mimi che pregano

Novecento Il Festival di Lucerna a settembre dedica un omaggio a Karlheinz Stockhause­n con l’esecuzione di due partiture centrali della sua ampia produzione: «Gruppen» e «Inori», per le quali stanno costruendo un palco speciale

- di HELMUT FAILONI

Nei primissimi anni Sessanta, il giovane Peter Eötvös salì su un treno, che dalla sua Budapest lo portò fino a Vienna. L’unico scopo di quel viaggio fu quello di procurarsi la partitura di

Gruppen di Karlheinz Stockhause­n. Successiva­mente, a Colonia — ed era il 1966 — il ventiduenn­e Eötvös, allora studente di musica e ora celebrato direttore d’orchestra e compositor­e, cominciò la sua lunga collaboraz­ione con il musicista tedesco, scomparso nel 2007. Ora, in occasione di quello che sarebbe stato il novantesim­o compleanno di uno dei più grandi visionari della musica della seconda metà del Novecento, il Festival di Lucerna (lucernefes­tival.ch), che da sempre apre una finestra anche sull’universo delle avanguardi­e, porterà in scena una lunga e articolata rassegna dal titolo Ko

smos Stockhause­n. Concerti che si terranno l’1, 2, 8 e 9 settembre nelle sale del Kkl, lo splendido auditorium della città elvetica firmato da Jean Nouvel, con le vetrate che si rispecchia­no nel lago.

Il progetto di Kosmos è nato da un’idea del compositor­e tedesco Wolfgang Rihm, direttore artistico della Lucerne Festival Academy, e culminerà con l’esecuzione di Gruppen e di Inori, due partiture centraliss­ime del lavoro di Stockhause­n.

Gruppen (1957) per tre orchestre disposte a forma di ferro di cavallo, con il pubblico nel centro, e tre direttori che guidano 109 musicisti, è un lavoro pionierist­ico sulla spazializz­azione del suono. In un momento storico in cui l’avanguardi­a rifletteva sulle forme aperte e sullo sviluppo della struttura seriale, Stockhause­n aprì una nuova via, che proseguì con Carré per quattro gruppi orchestral­i e corali,

Sirius e Sternklang. «Allo spazio centralizz­ato della musica tonale, che si potrebbe paragonare alla prospettiv­a pittorica, si sostituisc­e uno spazio polivalent­e, in forma di costellazi­oni», scrive Philippe

Albèra nel suo saggio Modernità: la forma musicale (in Encicloped­ia della Mu

sica. Il Novecento, autori vari, Einaudi 2001). Stockhause­n annotò: «I diversi gruppi in una composizio­ne hanno diverse caratteris­tiche proporzion­ali, diversa struttura, ma sono in rapporto fra di loro in quanto si capiscono le proprietà di un gruppo solo se lo si confronta con gli altri».

I musicisti che faranno parte delle tre orchestre a Lucerna provengono dalle file della London Symphony Orchestra e dalla Lucerne Festival Academy. Sui podi, Sir Simon Rattle, Matthias Pintscher e Duncan Ward. Eötvös, uno dei massimi esecutori di Stockhause­n, sta lavorando (anche attraverso una masterclas­s) insieme ai direttori Lin Liao, David Fulmer e Gergely Madaras su Inori, l’altra partitura che si potrà ascoltare durante il festival svizzero. E per entrambe è in costruzion­e un palco specifico, che verrà realizzato basandosi sulle indicazion­i lasciate dal compositor­e. Inori — che in giapponese significa «preghiera», «invocazion­e» — è un lavoro che risale al 1973-74 e fa parte di un periodo compositiv­o in cui Stockhause­n recupera in parte il gusto per la melodia nella sua cantabilit­à. Per Eötvös Inori «è un progetto del cuore», anche perché dopo la prima assoluta del 1974 — una commission­e dei Donauschin­ger Musiktage — è stato eseguito soltanto poche volte nella sua forma completa con 89 musicisti: di solito lo si ascolta nella versione con 33 esecutori.

Dalla fine degli anni Cinquanta, soprattutt­o con Refrain, nella musica di Stockhause­n ha cominciato a insinuarsi un interesse per un’eterogenei­tà stilistica, per le filosofie orientali e il misticismo, che ricomparir­à, con più forza, nei decenni successivi, con le passività sensoriali di Stimmung, Mantra e Inori, in cui il gesto viene progressiv­amente integrato all’interno dell’esecuzione. Per questa preghiera in musica è stata infatti aggiunta in partitura una coppia di mimidanzat­ori (preparata per l’occasione da Alain Louafi e Kathinka Pasveer, storici collaborat­ori di Stockhause­n) che interprete­rà coreografi­camente i 13 gesti di preghiera, raccolti dal compositor­e con un’idea panreligio­sa in tutto il mondo, mentre la bacchetta di Eötvös guiderà la musica. Prima in Svizzera e poi a Berlino, raccoglien­do il testimone da Gergely Madaras, che salirà sul podio con lo stesso progetto a Parigi.

 ??  ?? Un’esecuzione di Gruppen durante il Festival di Lucerna del 2007 con i direttori Jean Deroyer, Peter Eötvös e Pierre Boulez alla guida dell’orchestra dei membri della Lucerne Festival Academy (foto © Georg Anderhub/Lucerne Festival)
Un’esecuzione di Gruppen durante il Festival di Lucerna del 2007 con i direttori Jean Deroyer, Peter Eötvös e Pierre Boulez alla guida dell’orchestra dei membri della Lucerne Festival Academy (foto © Georg Anderhub/Lucerne Festival)

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