Corriere della Sera - La Lettura
Tre sguardi di ragazza tre cuori non di tenebra
Tre racconti per vedere l’Africa con gli occhi di una ragazza congolese che sembra conoscere bene anche l’Europa e i suoi scrittori. È uno sguardo originale, quello di Sosthène Mova Kawen, di Lubumbashi, al suo esordio letterario con
Parcelles de vie (frammenti di vita) appena edito da L’Harmattan (pp. 100, € 12,50). Il primo racconto è proprio sul ritorno di Ofelia, laureanda in Filosofia, nel villaggio dei nonni, nell’Alto Katanga, dove una zia, ormai ritenuta unanimemente pazza, aspetta da 15 anni il ritorno del fidanzato che l’ha abbandonata il giorno delle nozze. L’autrice descrive con delicatezza la trama dei rapporti famigliari e il senso di appartenenza che si risveglia nella ragazza, abituata alla capitale Kinshasa. Nel secondo la protagonista è una giovane che, ingiustamente licenziata, scalza per vendetta il debole e vile presidente del partito politico di cui è stata segretaria e amante, diventa a sua volta potente e prepotente, ma si riscatta in extremis, per amore di sua figlia. Il terzo racconto, meno di 6 pagine, è folgorante: il processo a una giovane contabile, che ha soltanto testimoni a suo carico, inclusi i genitori e la migliore amica, per uno strano «assassinio». Sosthène cita Malraux: «Giudicare è non comprendere, perché se si comprendesse non si potrebbe giudicare».