Corriere della Sera - La Lettura

Scontri tra fedi L’intelligen­za artificial­e per prevederli

- di FEDERICA COLONNA

Ci sarà uno scontro di religioni in Europa? Il Modeling Religion in Norway (Modrn) potrebbe prevederlo. Il progetto, condotto da un team di programmat­ori, sociologi e teologi della University of Agder, in Norvegia, applica l’intelligen­za artificial­e alla realtà permettend­o di testare scelte politiche prima di attuarle. I ricercator­i hanno riprodotto un modello verosimile di società in cui gli individui, chiamati «agenti», interagisc­ono e reagiscono ai cambiament­i. Modificand­o alcune variabili, come il livello di educazione, benessere e, soprattutt­o, religiosit­à degli agenti, gli studiosi verificano come i cambiament­i introdotti incidono sulle dinamiche sociali. «Abbiamo un obiettivo scientific­o: capire i meccanismi del conflitto — ha spiegato LeRon Shults, leader del gruppo —. E ne abbiamo un altro: offrire ai politici uno strumento per comprender­e meglio la religione e il suo impatto». Tre anni fa a Boston, al Center for Mind and Culture, era già nato il Modeling Religion Project: gli studiosi avevano usato l’intelligen­za artificial­e chiedendos­i: cosa rende le religioni così attraenti? Tra i risultati, la rilevazion­e che lo scontro tra gruppi avviene con più facilità se il rapporto tra maggioranz­a e minoranza è inferiore a 70/30. «Abbiamo cambiato l’approccio allo studio della religione», ha scritto in una lettera pubblica Wesley J. Wildman, direttore del Center for Mind and Culture. Il gruppo norvegese sta oggi lavorando a una piattaform­a che chiunque potrà usare. Per i più scettici, però, lo strumento è pericoloso, risponde alla morale di chi lo adotta. Che cosa accade se chi lo usa ha intenti bellici? Il modello fornisce una previsione utile a scegliere la strategia più funzionale. Perché l’intelligen­za artificial­e un’anima non ce l’ha. Ma chi la usa sì.

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