Corriere della Sera - La Lettura
Scontri tra fedi L’intelligenza artificiale per prevederli
Ci sarà uno scontro di religioni in Europa? Il Modeling Religion in Norway (Modrn) potrebbe prevederlo. Il progetto, condotto da un team di programmatori, sociologi e teologi della University of Agder, in Norvegia, applica l’intelligenza artificiale alla realtà permettendo di testare scelte politiche prima di attuarle. I ricercatori hanno riprodotto un modello verosimile di società in cui gli individui, chiamati «agenti», interagiscono e reagiscono ai cambiamenti. Modificando alcune variabili, come il livello di educazione, benessere e, soprattutto, religiosità degli agenti, gli studiosi verificano come i cambiamenti introdotti incidono sulle dinamiche sociali. «Abbiamo un obiettivo scientifico: capire i meccanismi del conflitto — ha spiegato LeRon Shults, leader del gruppo —. E ne abbiamo un altro: offrire ai politici uno strumento per comprendere meglio la religione e il suo impatto». Tre anni fa a Boston, al Center for Mind and Culture, era già nato il Modeling Religion Project: gli studiosi avevano usato l’intelligenza artificiale chiedendosi: cosa rende le religioni così attraenti? Tra i risultati, la rilevazione che lo scontro tra gruppi avviene con più facilità se il rapporto tra maggioranza e minoranza è inferiore a 70/30. «Abbiamo cambiato l’approccio allo studio della religione», ha scritto in una lettera pubblica Wesley J. Wildman, direttore del Center for Mind and Culture. Il gruppo norvegese sta oggi lavorando a una piattaforma che chiunque potrà usare. Per i più scettici, però, lo strumento è pericoloso, risponde alla morale di chi lo adotta. Che cosa accade se chi lo usa ha intenti bellici? Il modello fornisce una previsione utile a scegliere la strategia più funzionale. Perché l’intelligenza artificiale un’anima non ce l’ha. Ma chi la usa sì.