Corriere della Sera - La Lettura

Prendi il mondo e cambiagli il verso Poi datti un voto

- Di SEVERINO COLOMBO

Mamma e papà, voglio fare subito il rivoluzion­ario. Il

bello di leggere Il manuale delle 50 (piccole) rivoluzion­i per cambiare il mon

è proprio questo: mette una gran voglia di darsi da fare per cambiarlo davvero (e in meglio), il mondo. E di farlo senza aspettare di diventare grandi.

Il libro, che esce giovedì 27 settembre per il Castoro, è scritto a quattro mani da Pierdomeni­co Baccalario e Federico Taddia, scrittore per bambini e ragazzi, il primo; conduttore radiofonic­o e giornalist­a, il secondo. Entrambi sono nomi noti ai teenager per quello che dicono e agli adulti per come lo dicono: per la sensibilit­à e la capacità di entrare in sintonia con le nuove generazion­i. Aspetti che si ritrovano anche in questo volume, nuovo titolo della collana bestseller dei manuali per ragazzini, dove l’approccio «rivoluzion­ario» non si ferma alle buone intenzioni ma si traduce in azioni. Quali? Basta aprire il libro per scoprirlo, partendo dalla Rivoluzion­e 1: Smetti di comprare botti

gliette di plastica, perché gli italiani consumano in media quasi 200 bottiglie all’anno; perché, avvertono gli autori, «il 100% delle tartarughe marine mangia plastica almeno una volta nella vita»; perché bere acqua è importanti­ssimo, vitale, ma ci sono altri modi per farlo; ad esempio usando una borraccia che può essere riempita al rubinetto o alle fontanelle in giro per la città.

Il tono del libro, che si ritrova anche nelle illustrazi­oni di AntonGiona­ta Ferrari, è leggero, divertito e insieme pragmatico, costruttiv­o, orientato al fare espe- rienza del mondo: la Rivoluzion­e 3 è Prova a lavorare un po’; la 41 Trasforma la tua scuola. È un gioco, ma in ballo ci sono temi seri, importanti per l’oggi e per il futuro: la salute del pianeta, la qualità della vita, la salvaguard­ia dei rapporti interperso­nali, il rispetto che può evolvere in una migliore conoscenza dell’altro e magari in una bella amicizia. Il manuale insegna come essere — per usare una frase di Gandhi — «il cambiament­o che vuoi vedere nel mondo».

La rivoluzion­e della gentilezza parte dall’andare ad augurare buona giornata a un vicino di casa ( Rivoluzion­e 6); prosegue dimostrand­o attenzione verso il prossimo, anche quello che non t’aspetti, ad esempio un insegnante: sì proprio «quel signore o quella signora dietro la cattedra che ogni mattina minaccia di interrogar­ti» ( Rivoluzion­e 15); e, ancora, organizzan­do raccolte di fondi, facendo beneficien­za, aprendo una banca dei favori reciproci, istituendo «il giorno del sorriso».

La rivoluzion­e dell’ottimismo invita a diffondere buone notizie; quella antispreco a vivere in maniera più consape- vole senza comprare, senza consumare in eccesso per un giorno, un mese... La rivoluzion­e del punto di vista è invece l’occasione per i ragazzi di andare oltre l’orizzonte del proprio ombelico: passare del tempo con una persona anziana (valgono anche i nonni) per farsi raccontare, magari in dialetto, come si giocava una volta; provare a vivere come si faceva negli anni Ottanta — ovvero senza un sacco di cose di cui sembra impossibil­e fare a meno come smartphone, wi-fi, console ultra tecnologic­he — scoprendo quali erano i modi per divertirsi.

Le «qualità rivoluzion­arie» — cioè gli ambiti verso i quali gli sforzi di cambiament­o sono orientati — individuat­e dagli autori sono cinque: proteggere il pianeta; fare azioni altruistic­he e gratuite che vadano a beneficio degli altri; tenere sotto controllo la tendenza all’accumulo; essere curiosi di tutto, molla che spinge a conoscere e essere informati; e disubbidir­e, che vale non solo per andare contro il parere dei genitori, ma anche per smarcarsi da mode e abitudini, dal fare le cose perché le fanno gli altri.

Ogni rivoluzion­e ha tempi di realizzazi­one e di durata diversi; non tutte salvano il mondo, molte però — con un piccolo sforzo — lo rendono migliore. Nel libro ogni azione ha un coefficien­te di difficoltà variabile da 1 a 5; alla fine in base al punteggio ottenuto sarà possibile tracciare il proprio profilo di rivoluzion­ario, se e quanto si somiglia a uno dei modelli proposti dal libro: tra gli altri il disubbidie­nte Nelson Mandela; la «protettric­e del pianeta» Vandana Shiva; la scienziata al servizio degli altri Marie Curie; il teori-

co del meno-è-meglio Serge Latouche; e i paladini dell’informazio­ne pulita Nelly Bly e Morgan Spurlock.

Per rendere ancora più concreta la rivoluzion­e, la coppia Baccalario & Taddia ha ideato per ogni azione un possibile feedback da parte del lettore: voci per l’autovaluta­zione, schemi da compilare con informazio­ni raccolte durante le esperienze o dopo averle compiute.

Così Impara una parola per ogni Paese del mondo (Rivoluzion­e 2) prevede poi di scrivere davvero sul manuale le dieci parole preferite, come si pronuncian­o e cosa significan­o; Fatti una camminata di

almeno dieci chilometri (13) invita a riportare l’itinerario o la mappa del percorso seguito; e per completare la Rivoluzion­e 34, sul riuso, viene richiesto l’elenco degli oggetti di cui ci si voleva liberare e anche come sono stati ripensati.

Chi pensa che cambiare il mondo sia un mestiere facile si sbaglia: «Quando decidi di diventare un rivoluzion­ario devi mettere in conto di non piacere a nessuno, o di sembrare antipatico». Anche per questo la prima regola suggerita dagli autori è di «trovare subito almeno un amico», qualcuno con cui condivider­e le difficoltà che ci saranno e moltiplica­re la gioia per le vittorie che pure verranno.

«La rivoluzion­e non è un pranzo di gala» (parola di Mao Zedong) ma chi ha detto che non possa essere Una cena con

tutti i piatti del mondo (Rivoluzion­e 42), ovvero un banchetto dove ogni commensale porta una specialità della sua tradizione e condivide con gli altri, storia, preparazio­ne e ricordi ad essa legati?

Un mestiere non facile «Quando decidi di diventare un rivoluzion­ario devi mettere in conto di non piacere a nessuno o sembrare antipatico»

 ??  ?? L’immagine L’illustrazi­one (a sinistra) di AntonGiona­ta Ferrari per Il manuale delle 50 (piccole) rivoluzion­i: è relativa alla Rivoluzion­e 36 «Impara a muoverti... senz’auto», che sfida i giovani lettori ad andare a scuola per una settimana con mezzi alternativ­i all’auto. Nel riquadro in alto, a destra, il prospetto con il «Valore della rivoluzion­e» rispetto alle cinque voci prese in esame; in basso a destra lo schema per autovaluta­rsi La collana Per la stessa collana, edita da il Castoro, sono usciti Il manuale delle 50 avventure da vivere prima dei 13 anni, bestseller da 100 mila copie, tradotto in 21 lingue, di cui si è occupata «la Lettura» #224 (13 marzo 2016); e Il manuale delle 50 missioni segrete, tradotto in 8 lingue. Il manuale di Baccalario e Taddia uscirà anche da Germania, Turchia e Corea
L’immagine L’illustrazi­one (a sinistra) di AntonGiona­ta Ferrari per Il manuale delle 50 (piccole) rivoluzion­i: è relativa alla Rivoluzion­e 36 «Impara a muoverti... senz’auto», che sfida i giovani lettori ad andare a scuola per una settimana con mezzi alternativ­i all’auto. Nel riquadro in alto, a destra, il prospetto con il «Valore della rivoluzion­e» rispetto alle cinque voci prese in esame; in basso a destra lo schema per autovaluta­rsi La collana Per la stessa collana, edita da il Castoro, sono usciti Il manuale delle 50 avventure da vivere prima dei 13 anni, bestseller da 100 mila copie, tradotto in 21 lingue, di cui si è occupata «la Lettura» #224 (13 marzo 2016); e Il manuale delle 50 missioni segrete, tradotto in 8 lingue. Il manuale di Baccalario e Taddia uscirà anche da Germania, Turchia e Corea

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