Corriere della Sera - La Lettura
Gialli e grovigli di vipere nello sguardo di Chabrol
Fino al 30 ottobre la Cineteca di Milano ospita una retrospettiva di 16 titoli (su 51) — che ha preso il via l’8 ottobre — di uno dei maestri della Nouvelle vague, Claude Chabrol, morto ottantenne nel 2010 (Spazio Oberdan, info: cinetecamilano.it). È stato critico, sceneggiatore, buongustaio, attore, ma soprattutto autore di film gialli psicologici e noir cari al pubblico. Ha quasi sempre raccontato la classe borghese in ogni sua inquietudine. I film rispecchiano cinquant’anni di carriera di un autore che ha guardato negli occhi senza paura i cambiamenti. Se Le beau Serge nel ’58 fu il debutto, in Donne facili e Les cousins scelse i grovigli di vipere familiari. L’attrice di riferimento fu Isabelle Huppert, magnifica in Grazie per la cioccolata (sopra), nel profetico La commedia del potere, Madame Bovary, Rien ne va plus e Un affare di donne sugli aborti clandestini. Ma due dei suoi film migliori, Il tagliagole e Stèphane, possono contare sul talento della moglie, Stéphane Audran. ( maurizio porro)