Corriere della Sera - La Lettura
I bambini di Alek O. ritagliano manifesti per creare un giardino
Potrebbe somigliare a uno spazio dove piante, siepi e fiori crescono ordinati oppure a un luogo selvaggio, dove la vegetazione detta legge: la verità è che nemmeno l’artista argentina Alek O. ha idea di come sarà Il Giardino, l’opera corale che inaugura Artissima Junior, prima edizione, il progetto da lei curato di cui saranno artefici i piccoli visitatori della fiera torinese da venerdì 2 a domenica 4 novembre. Due cose sono certe: che il giardino sarà dominato dal colore celeste — «perché è quello dei materiali da macero utilizzati» spiega l’artista nata a Buenos Aires nel 1981, i nonni emigrati dell’Italia — e che, almeno all’inizio, lo spazio — un’area di circa cento metri quadrati — si presenterà come nella fotografia qua sopra, scattata nello studio milanese di Alek O. durante le prove di allestimento. L’iniziativa, curata da ZonArte, vede la collaborazione tra la fiera Artissima e la squadra di calcio della Juventus. Non a caso i materiali da macero utilizzati hanno un’origine «sportiva»: sono grandi fogli di carta nati come manifesti pubblicitari per le partite della Juventus. «I manifesti vengono usati al rovescio. E dietro sono tutti di colore celeste» spiega l’artista che, per tradizione di famiglia, era tifosa della squadra del Boca Juniors. Proprio sul rovescio del foglio, in corrispondenza delle zone dove il colore è più uniforme («le parti fotografiche non funzionano altrettanto bene») vengono disegnate e poi ritagliate forme che richiamano il mondo floreale (foglie, fronde, fiori, fili d’erba) lasciando che una parte del ritaglio si ribalti e mostri il colore sul retro.
«Quella delle forme naturali è una direzione — avverte l’artista —, un’altra è quella geometrica: lavorando sul manifesto, tagliando, piegando la carta». In puro spirito munariano nulla è vietato: «I più grandicelli possono pure arrotolare i poster e legarli tra loro a formare sculture tridimensionali». Come fosse il tronco di un pianta. Magari sovrapporre un tronco all’altro e così via fino a creare un albero gigante o magari una foresta. L’idea è di un’architettura abitabile che cambia a seconda del gusto dei partecipanti all’attività: un’opera collettiva dove ognuno aggiunge qualcosa per rendere più ricco e rigoglioso il giardino. Lo spazio a terra è ricoperto da un tappeto blu acceso, i bambini saranno seduti su cuscini. Il kit del baby-artista? «Forbici con punte arrotondate, colla, scotch e pinzatrice» spiega l’artista che vive a Milano dove è arrivata a 19 anni per studiare Design industriale al Politecnico e dove ha, invece, consolidato una strada artistica (il prossimo anno esporrà a Glasgow, in Scozia, da Frutta Gallery).
Per Alek O. una parte importante del progetto di Artissima Junior sarà, per i bambini, il momento dell’installazione: «Appendere il proprio lavoro non è come consegnarlo a un altro perché lo appenda per te. Ti prendi la responsabilità di esporlo, di decidere dove e come collocarlo sulla parete: più in alto più in basso; dritto, storto». E inoltre: «È il momento in cui entri in relazione con chi non conosci». Per molti sarà la prima esperienza artistica. Alek O. ricorda ancora la sua prima volta: «Avevo una decina d’anni, mia madre mi portò nello studio di due artisti. Ero con un amico, lui disegnò per un’ora, io ero in soggezione e non riuscii a fare nemmeno un puntino su un foglio». Oggi è tra le artiste che meglio sanno innovare l’eredità dell’Arte Povera, scompone e trasforma materiali di uso comune. Come nell’opera Luisito Monti (2018), inedito proposto ad Artissima e ispirato al campione di calcio oriundo argentino Luisito Monti, centromediano della Juventus e della Nazionale, «un arazzo geometrico ricamato con i fili di lana ricavati dalle sciarpe scucite della tifoseria juventina».