Corriere della Sera - La Lettura

Il prete che spiega Dio con Darwin e Blixen

Predicazio­ne Paolo Alliata è il parroco di un’antica chiesa di Milano, l’Incoronata, che ogni domenica si riempie per le sue omelie, diventate virali grazie a YouTube (niente video, solo audio). I testi ora sono stati raccolti in un libro

- Di CARLO BARONI

Di f r o nte a l l a « s u a » c h i e s a , adesso, c’è la gigantogra­fia di Cristiano Ronaldo. A ricordarti che gli idoli sono come le stagioni di una volta: eterni e provvisori. Per questo non devi prenderli sul serio. In fondo è solo carta. Lo sanno persino quelli che la fede ce l’hanno colorata di bianconero. Poco male. A destra, passato il semaforo, comincia corso Como. Ristoranti con menu creativi, negozi fighetti e gente vestita come sulle copertine di «Vogue». Un laboratori­o dove si sperimenta l’attimo. Il bello (e l’effimero) ti tengono in ostaggio. Babilonia e Atene scaraventa­te nel terzo millennio, a Milano. E puoi scegliere da che parte stare. Magari con tutt’e due. Mica è peccato. La cultura non è sempre una virtù e l’edonismo ti fa stare anche bene. La chiesa dell’Incoronata è lì, in corso Garibaldi, dal 1460 (avevano cominciato a costruirla dieci anni prima). Come dire che ne ha viste tante. Forse per questo è nata «doppia»: due facciate, due navate, due altari. L’ha voluta così Bianca Maria Visconti. A proposito: due nomi.

Dentro, lo splendore ti avvolge. Statue e affreschi che hai già incontrato su un libro di storia dell’arte. Per dire che sei nel cuore di Milano. La nuova Milano dei grattaciel­i, lì a un passo. Che ti obbliga a tenere la testa alta. E dove trovi tutto. So- prattutto quello che non ti serve. Don Paolo Alliata è il parroco dell’Incoronata da un paio d’anni. Lui ne ha 47. L’imprinting di Carlo Maria Martini e piglio da esplorator­e dell’anima. Se la Chiesa fosse un partito lui sarebbe tra i progressis­ti. Ma queste sono categorie mondane più che umane. Neanche politiche, oramai. Figuriamoc­i se lo Spirito si mette a distinguer­e tra destra e sinistra. Il calo dei fedeli, per l’Incoronata, è solo una statistica che riguarda gli altri. Qui alla domenica c’è il sold out. Che detto così suona irrispetto­so. E quasi blasfemo. Affermare che la chiesa è piena solo perché c’è don Paolo sarebbe fargli del male. Ma le sue omelie sono il valore aggiunto, il lievito (insieme a tutto il resto che non si vede subito). Insomma, un momento imperdibil­e.

I suoi fedeli sono un mondo trasversal­e. Giovani coppie, le anziane aficionado­s della parrocchia, bambini. Lui parla di Dio partendo da Charles Darwin. O da Karen Blixen. E tu a chiederti cosa c’entri Il pranzo di Babette con la Lettera ai Corinzi. E la teoria dell’evoluzioni­smo con le Serate Bibliche. Come se per andare da Milano a Roma ti convincess­ero a passare per Honolulu. Per poi accorgerti che non sei fuori strada.

Chiaro, un approccio così spiazza e incuriosis­ce. Ecco, adesso, qualcuno penserà al solito parroco pop. Quello che liscia il pelo al modernismo. Allergico ai riti e alla liturgia. Be’, un po’ allergico don Paolo lo è. Nel senso che coltiva sani anticorpi. Non aspettarti che ti dia risposte. Lui fa solo domande. Quelle giuste, di solito. Da detective del profondo. Vuole capire prima di aiutarti a capire. E infatti «Si capisce?» è uno dei suoi intercalar­i preferiti quando gli ascoltator­i sembrano mettere il pilota automatico all’attenzione. Le sue omelie le trovi anche su YouTube. Solo audio, però. Perché quel che conta è il Verbo. Le vie del Signore che, si sa, sono infinite, e passano pure dai social: basta non farsi fagocitare. Del resto anche Gesù parlava alle folle e aveva tanti follower. Poi, magari, finito di dire la sua, si defilava svelto dal retro. Prendeva la barca e chi si è visto si è visto. L’importante era farti tornare a casa con un pensiero in più in testa.

Don Paolo le sue omelie, adesso, le ha messe in un libro. Con un titolo che è più di un indizio: Dove Dio respira di nasco

sto (Ponte alle Grazie). Il respiro è qualcosa che don Paolo tira spesso in ballo. Per pregare. O anche solo per prendere fiato. Il respiro che è una brezza più lieve del vento di Bob Dylan, quel blowin’ in

the wind che era diventato anche un ritornello che si sentiva cantare durante le messe. Il respiro che c’è sempre ma si nasconde. Il respiro che ti dà respiro. Ti accarezza l’anima.

È l’immagine di un Dio non invadente. Don Paolo l’ha cercato, l’ha trovato anche tra le pagine dei classici della letteratur­a. E del cinema. In fondo sfogliare una pagina è muovere l’aria, clonare un respiro. Il bello è che lui si diverte a raccontare. È un narratore del sacro. Lontano dai linguaggi di certa teologia senza rinnegarne il succo. Si fa ascoltare. Chi l’ha detto che sacro è sinonimo di noioso?

Il Dna è dalla parte di don Paolo. Per metà (la madre) è inglese. E lui la ricorda spesso. Gli ha trasmesso l’umorismo british che squarcia un concetto complicato con una battuta intelligen­te e sagace. Si vede che legge Gilbert Keith Chesterton e va matto per Timothy Radcliffe. Al punto che è andato a trovarlo a Londra.

Londra. La città da cui Giorgio VI non fuggì quando scoppiò la guerra e una bomba gli esplose davanti al castello. Un sovrano balbuzient­e per spiegare che la debolezza è la nostra forza. Lo diceva già San Paolo, ma vuoi mettere Colin Firth nel Discorso del re? Don Paolo sconfina anche sul grande schermo per scovare il «respiro». Quello che trasforma un sovrano improbabil­e in un re inconfondi­bile. Ci riconoscia­mo tutti (corona a parte) in quel monarca poco regale. Con le nostre «balbuzie» che sono peggio di una lingua annodata. E abbiamo bisogno di un «logoterape­uta» impresenta­bile per accorgerci che il sangue blu della nobiltà d’animo ci scorre da sempre nelle vene. Basta mettersi in ascolto, come un «mendicante di sussurri». E coglierli senza pregiudizi. Il bordo del mistero che si fa avvicinare.

«Passeggiar­e» è un’altra parola chiave delle omelie e del libro. Passeggiar­e che non è solo camminare. Ma guardarsi intorno, scoprire panorami che cambiano, stati d’animo imprevisti. C’è un amore per la parola quasi commovente. La parola che fa dialogare Rilke con Giacobbe e Mosè con Buzzati. E allora puoi scorgere nell’ultima pellicola di Ridley Scott l’armonia dei Salmi e nella rettitudin­e dei ragazzi della Rosa Bianca, che si sono fatti uccidere per dire no al nazismo, il senso di giustizia di Salomone. E il coraggio di Darwin che «con le sue domande sbriciola le certezze sulle quali è poggiata la nostra casa. L’uomo coraggioso cerca, perché la meraviglia lo chiama. La sua ricerca è umile, teme che alle sue domande risposte troppo dogmatiche e affrettate tolgano il respiro della gioia e della bellezza».

Il sacerdote fa dialogare il poeta Rainer Maria Rilke con Giacobbe e Mosè con Dino Buzzati. E spinge a scorgere nel cinema del regista Ridley Scott l’armonia dei « Salmi»

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 ??  ?? L’autore Paolo Alliata (Milano, 1971), dopo la laurea in Lettere all’Università degli Studi di Milano, viene ordinato prete dal cardinale Carlo Maria Martini nel 2000 e dal 2016 è vicario della comunità pastorale per la parrocchia milanese di Santa Maria Incoronata. Scrive testi teatrali dedicati a bambini e ragazzi sulle Scritture ( E Dio disse: «Su il sipario!» , pubblicato dal Centro Ambrosiano; Io a Gesù bambino non ci credo mica, illustrato da Carla Manea, Valentina Edizioni – Centro Ambrosiano, entrambi usciti nel 2013). Collabora con l’Ufficio catechesi della Diocesi di Milano scrivendo e realizzand­o, con Alessandro Castellucc­i e Patricia Conti, audio-racconti sulle storie bibliche L’immagine Martin Kris (1972), (2014, acciaio Corten), courtesy dell’artista: l’installazi­one riproduce la struttura del Polittico dell’Agnello Mistico dipinto tra il 1426 e il 1432 da Jan e Hubert van Eyck per la cattedrale di San Bavone a Gand, in Belgio Altar PAOLO ALLIATA Dove Dio respira di nascosto PONTE ALLE GRAZIE Pagine 168, € 14
L’autore Paolo Alliata (Milano, 1971), dopo la laurea in Lettere all’Università degli Studi di Milano, viene ordinato prete dal cardinale Carlo Maria Martini nel 2000 e dal 2016 è vicario della comunità pastorale per la parrocchia milanese di Santa Maria Incoronata. Scrive testi teatrali dedicati a bambini e ragazzi sulle Scritture ( E Dio disse: «Su il sipario!» , pubblicato dal Centro Ambrosiano; Io a Gesù bambino non ci credo mica, illustrato da Carla Manea, Valentina Edizioni – Centro Ambrosiano, entrambi usciti nel 2013). Collabora con l’Ufficio catechesi della Diocesi di Milano scrivendo e realizzand­o, con Alessandro Castellucc­i e Patricia Conti, audio-racconti sulle storie bibliche L’immagine Martin Kris (1972), (2014, acciaio Corten), courtesy dell’artista: l’installazi­one riproduce la struttura del Polittico dell’Agnello Mistico dipinto tra il 1426 e il 1432 da Jan e Hubert van Eyck per la cattedrale di San Bavone a Gand, in Belgio Altar PAOLO ALLIATA Dove Dio respira di nascosto PONTE ALLE GRAZIE Pagine 168, € 14
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