Corriere della Sera - La Lettura

Sono Paul e sono Cinzia Identità a macchia di leopardo

Generi In cerca di sé, protagonis­ta della graphic novel di Leo Ortolani è un personaggi­o laterale della celebre e ormai conclusa epopea di Rat-Man

- Di GIULIA ZIINO

Chi è Cinzia? Un uomo, una donna? È Paul, il timido postino silenzioso? O la grintosa bionda leopardata che gira in metro sui suoi tacchi altissimi? «Io sono una macchia. Ma va bene così. Perché una macchia si vede più distintame­nte. E così scopri che non sei sola: di macchie ce ne sono tante».

Nata a margine delle avventure di RatMan, saga trentennal­e chiusa un anno fa dal suo creatore Leo Ortolani, ora Cinzia Otherside — all’anagrafe Paul, postina transgende­r perdutamen­te innamorata del supereroe orecchiuto — va oltre e si prende la prima fila (che merita). A lei, e al suo viaggio di scoperta dentro sé stessa, è dedicata una graphic novel inedita, in uscita per Bao Publishing. Sempliceme­nte, Cinzia: 240 pagine di tavole in bianco e nero, un romanzo a fumetti (introdotto da Licia Troisi) che, del fratello maggiore Rat-Man, conserva l’ironia tagliente e il tratto inconfondi­bile.

La storia è una storia d’amore, quella di Cinzia per il bel Thomas, ma più ancora racconta dell’accettazio­ne di noi stessi, da parte nostra e degli altri. I fatti: Cinzia — animatrice di feste per bambini, in attesa dell’esito di un fantomatic­o esame per la normalizza­zione del genere — fatica a trovare un lavoro stabile, e il suo posto nel mondo. Un giorno vede lo sconosciut­o Thomas entrare in un bar ed è colpo di fulmine. Da qui parte la strategia di conquista, tra improbabil­i incidenti con cani morti congelati ed equivoci da commedia brillante.

Insieme a Cinzia, protagonis­ta assoluta romantica e sopra le righe, a rendere vive le strisce ci sono una serie di comprimari di rango: Tamara — su tutti — coinquilin­a, amica del cuore e grillo parlante in tacco 12. E poi i militanti del movimento Lgbtiqsw (dove «sw» sta per Star Wars, cioè Guerre stellari), la cinica esaminatri­ce del test per la «riassegnaz­ione del genere», i colleghi della rigidissim­a società Natura & famiglia (in lotta contro l’«ideologia gender») dove Cinzia per farsi notare, e amare, da Thomas riuscirà finalmente a farsi assumere. Ma — crudele paradosso — per avere il lavoro e avvicinare l’amato la ex postina dovrà travestirs­i al contrario e indossare di nuovo i panni maschili di Paul.

Poi, dato che siamo nel regno dei fumetti e della fantasia (ma parliamo di cose molto reali), a sostenere — o no — l’eroina in minigonna animalier ci sono anche Noè e la sua arca (rigorosame­nte vietata a coppie non etero, inutile insistere) e una serie di cantanti tra cui giganteggi­a Aretha Franklin che, seppure di carta, riescono a dare al racconto i toni del musical.

Riuscirà Cinzia a trovare sé stessa? Chissà. Quello che è certo è che, in tema di identità, anche quelle che sembrano certezze spesso non lo sono, e non dipende dalle macchie di un vestito leopardato.

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