Corriere della Sera - La Lettura
Meglio una tuta blu che una Porsche
Sally, 18 anni, ha il cuore spezzato. Andrea («Che stronzo!») è andato di nascosto al concerto di Marco Mengoni con un’altra. E Sally, che si chiama così perché sua madre incinta ascoltava Sally di Vasco, piange e si dispera ascoltando Ultimo: «Se riiniziasse un’altra vita/ non chiederei che fosse infinita/ mi basterebbe sapere che esisti/ che è lo stesso il profumo che indossi... nanananà/ dirti che ti aspetto in un posto perfetto... nanananà». Simone, avvocato di affari e cocainomane con Porsche elettronica, quando torna a casa trova Nicole in pigiama che gli chiede: «Ma dove cazzo sei stato fino a quest’ora?». Lui zitto. Lei rincara la dose: «Sai di puttana!». In realtà, è una praticante dello studio. Il rapporto tra Simone e Nicole è degenerato da un po’. Lui la accusa di essere una radical chic, lei di essersi venduto l’anima al diavolo delle multinazionali. Sally, figlia di un sottosegretario e di una storica d’arte, ha «un lato B da urlo!» e «le labbra carnose». Non sottovalutatela Sally, almeno musicalmente parlando, oltre a Ultimo le piace anche la Gymnopédie di Erik Satie. Simone, invece, per restare in tema, ha un debole per Lucio Dalla e Gli Stadio. Il nuovo romanzo di Roberto Emanuelli, Buonanotte a te, mi ha deluso. Nel precedente E allora baciami, c’erano scene indimenticabili. Una su tutte, quella in cui il protagonista, un meccanico, era a letto con una certa Francesca che lo implorava con voce affannosa: «Rimetti la tuta blu, mi fa impazzire il mio meccanico quando mi prende e mi fa sua con forza, lo sai?». E, poi, «tra il professionale e il pornografico», aggiungeva: «Signor meccanico, può controllare se è tutto lubrificato come dovrebbe?». Dov’è finito lo scrittore che scriveva con tanto sprezzo del ridicolo come nessuno in Italia? Si è imborghesito ed è diventato anche lui un dolorista (a un certo punto Nicole si ammala di brutto e Simone scopre che la ama ancora). Era meglio quando lubrificava.