Corriere della Sera - La Lettura
LE SCIENZE DURE ALLA RISCOSSA
Scienze umane e scienze dure sono sempre state antagoniste. Del resto il concetto stesso di scienza prevede evidenze sperimentabili, replicabili, oggettive. Così le scienze umane (come sociologia e antropologia) si distinguono da quelle dure (come fisica e chimica) per la loro variabilità e dipendenza dalle condizioni sociali. Un tempo non era così, la conoscenza era un tutto unico e i filosofi sapevano di matematica. Lo dimostra la pubblicazione dei Principî matematici della filosofia naturale di Isaac Newton (a cura di Franco Giudice, Einaudi, pp. 236, € 21: qui sopra lo scienziato), fondamentale per il «sistema mondo», almeno fino ad Einstein. Ma che le scienze dure recuperino popolarità, dopo un periodo di sfiducia dovuto alla crisi dell’idea di progresso, è evidente in nuovi testi, come il monumentale Illuminismo adesso di Steven Pinker ( traduzione di Tullio Cannillo, Mondadori, pp. 622, € 40), il cui sottotitolo recita In difesa della ragione, della scienza, dell’umanesimo e del progresso. Un sano ottimismo inteso a recuperare l’alleanza perduta tra le scienze.