Corriere della Sera - La Lettura
Un quintale e mezzo di bracciali il bottino della guardia del corpo
«Aun concerto dei Metallica, sei anni fa, abbiamo sequestrato al pubblico oltre 150 chili di bracciali, collane, catene e catenine. Sono oggetti che possono diventare pericolosi. E non posso dimenticare Bruce Springsteen, che si è esibito a Udine nel 2009: dopo lo spettacolo, ha convocato i responsabili della sicurezza e ci ha salutati personalmente». Paul Pisani, figlio di un immigrato, da 36 anni sorveglia da Trieste la sicurezza dei grandi concerti in Friuli, collaborando con la Global Investigation Service come responsabile del Nordest. Vasco Rossi, Madonna, Metallica, Iron Maiden, Fedez, Tiziano Ferro, Laura Pausini, Alvaro Soler sono alcuni dei nomi che sono stati «protetti» dalla sua squadra. In molti casi Pisani si affianca al personal (la guardia del corpo della star), accoglie all’arrivo gli artisti e li guida al camerino e al palco. Di alcuni è il bodyguard a tempo pieno: «Con Elisa siamo diventati amici. È rimasta quella di sempre, ha un rapporto molto stretto e semplice con i fan. È riuscita persino a farmi smettere di fumare». Pisani gestisce situazioni complesse: «Al concerto della Barcolana c’erano 7 mila persone che aspettavano Soler per un autografo e siamo riusciti a sgusciare senza problemi. Il momento più delicato non è l’esibizione vera e propria ma gli ingressi: quando i controlli sono attenti si fa gran parte del lavoro. Sappiamo che chi è entrato non causerà problemi». Il segreto? «Essere invisibili, stare vicino ai musicisti, senza dare nell’occhio. Attenti ma mimetizzati. Ecco perché ci vestiamo di nero. I muscoli contano ma più importante è la testa: con le parole puoi battere un toro».