Corriere della Sera - La Lettura
L’ARTE UNISCE E CI DÀ LA FORZA
Un altro promettente centro culturale ad Atene, dove gli abitanti sono sempre più infelici e affamati? È una visione, un segnale o cosa? In fondo ci sono già la sala da concerti del Megaron, il Centro culturale Onassis e altri luoghi importanti della città. Cos’altro può portare un nuovo centro? Con questo denaro si sarebbe potuta sovvenzionare un’orchestra radiofonica, salvare l’orchestra Kamerata, o aiutare altre attività in sofferenza. Come può oggi questo centro offrire contenuti culturali, diffondere la propria «luce e speranza» e attirare le persone in città con «cibo per l’anima», specialmente in un momento in cui le persone non stanno bene e hanno molte altre preoccupazioni? Ecco la risposta: il centro ha già iniziato a funzionare durante il periodo di costruzione, con splendidi spettacoli, e molti ateniesi già ci vanno abitualmente. L’opera e la biblioteca nazionali hanno quindi trovato una casa nuova, tanto necessaria. Naturalmente, ogni nuovo inizio ha bisogno di tempo, obiettivi chiari, visioni, progetti a lungo termine e trasparenza per ispirare fiducia ed essere accettato e sostenuto dal pubblico. Il centro Stavros Niarchos può diventare un esempio mondiale per l’educazione alle arti. Può essere un modello vicino alle persone, mostrare ai giovani e ai meno giovani un’immagine sana del mondo attraverso la cultura. Ci vuole un team di professionisti in grado di affrontare progetti culturali internazionali che creino un profilo chiaro attraverso una pianificazione visionaria. In nessuna circostanza dovrebbe essere dato in mano a pochi e inaffidabili politici della cultura. Allora sì che si rischierebbe di scivolare nella megalomania, nelle sale vuote e nelle delusioni del pubblico. Il centro è un segnale positivo che fornisce una nuova base per molte attività culturali. Spero molto nel successo e negli effetti positivi per Atene. L’arte ci può unire e dare forza vitale.
(* Compositrice e direttrice d’orchestra greca)