Corriere della Sera - La Lettura
Nelle società tradizionali la magia spiega l’inspiegabile
Esistono streghe e pratiche stregonesche in società che non hanno conosciuto l’Inquisizione e che, fino all’irrompere del colonialismo, sono vissute fuori dall’influenza euro-occidentale? Negli anni Trenta del Novecento, Edward Evans-Pritchard, antropologo britannico, si imbatté in pratiche che gli Azande del Sudan definivano mangu ( Stregoneria, oracoli e magia
tra gli Azande, Cortina, 2001). Davanti a una morte o una malattia, gli Azande cercavano di risalire alla causa del male che chiamavano appunto
mangu. Si trattava di capire chi nel villaggio fosse la causa del decesso. Venivano interrogati oracoli (polli a cui era stata somministrata una sostanza simile alla stricnina): la loro sopravvivenza o morte confermava o meno l’ipotesi di «colpevolezza» di colui che era stato indicato autore del
mangu. Evans-Pritchard si preoccupò di mostrare che il pensiero degli Azande non era irrazionale: quel tale era morto per le conseguenze di una ferita, ma perché proprio lui? Mangu era un pensiero sulle cause ultime al di là della spiegazione immediata, un pensiero dell’«oltre», un po’ come appellarsi a un dio o al caso. L’antropologo tradusse mangu con «stregoneria» ( witchcraft). Non c’erano roghi, streghe processate e diavoli tra gli Azande, ma, dovendo travasare i concetti di una società africana nelle lingue europee, si poteva pensare che mangu fosse un po’ come la stregoneria. Termini coniati in una precisa tradizione culturale quali «stregoneria» e «magia» sono difficili da tradurre in altre lingue. Il loro successo nel pensiero della differenza culturale si lega, storicamente, al fatto che incarnano bene stereotipi di primitivismo e violenza. La «stregoneria» è stata tirata in ballo, al di là dell’Occidente, soprattutto a proposito di popolazioni di pelle scura (africani e melanesiani, per esempio). Quel termine è stato fatto proprio da società native e oggi, in molte parti dell’Africa, è tutto un parlare di
witchcraft o di sorcellerie («stregoneria»). Come ha messo in luce Peter Geschiere ( The Modernity of
Witchcraft, University of Virginia Press, 1997), in Africa crisi economiche e ambientali, diffusione dell’Aids, diseguaglianze, hanno portato a una diffusione del linguaggio della stregoneria. Nelle società tradizionali la stregoneria è spesso un fenomeno moderno.