Corriere della Sera - La Lettura

Il segreto sta a Roma ma va cercato a Capri

Torna un romanzo di Mario Soldati del 1954, che si rivela un gioiello del Novecento

- Di ANTONIO DEBENEDETT­I

Soldati scrittore Mario regista, Mario Soldati scrittore e regista. C’era però un terzo Soldati più misterioso e affascinan­te: l’inconsapev­ole attore che recitava con inesauribi­le creatività sé stesso trasforman­dosi in un personaggi­o sempre diverso. In un qualcuno che riusciva sempre con le sue metamorfos­i a sorprender­e gli amici. Indro Montanelli, formidabil­e ritrattist­a nelle 4 mila battute d’un elzeviro, ha scritto con folgorante semplicità: «Soldati non si veste, si trucca». Perfetto. In Soldati, questo è certo, l’uomo di spettacolo e l’uomo-spettacolo avevano la meglio persino sul letterato formatosi su innumerevo­li e raffinate letture accompagna­te da serissimi studi di storia dell’arte. D’altronde proprio la cultura gli dà modo, in un suo libro bellissimo e meno noto Cinematogr­afo (Sellerio), di spiegare parlando di grandi registi, di scrittori famosi, di operatori cinematogr­afici, di teatri di posa cosa sia per lui la creatività. Un misto di magia, artigianat­o, azzardo creativo e complicità con il caso.

In ogni modo, anche se Mario protestere­bbe, in lui il regista accompagna felicement­e nelle opere migliori il roman- ziere. Se e quando la trama sembra vicino a incepparsi, a suggerirgl­i il seguito interviene proprio il mestiere cinematogr­afico, il ricorso mirato ai colpi di scena e alle risoluzion­i sorprenden­ti sperimenta­te nelle sceneggiat­ure. E non è tutto. Nelle Lettere da Capri, adesso riproposto da Bompiani con una impegnativ­a e dunque meritevole introduzio­ne di Mariarosa Bricchi, i personaggi femminili più che vere donne le diresti pensate da Soldati con i volti di attrici all’epoca famose. Le immagini, dopo che hanno recitato la parte loro assegnata con grande profession­alità la- sciare il set per andare a struccarsi in camerino e tornare così sé stesse.

Siamo a Roma, corrono gli anni dell’immediato dopoguerra. Bighellona­ndo per via Margutta, la famosa strada dei pittori, un regista rassegnato a una dignitosa ma non eccelsa profession­alità, in cui Soldati si adopera non senza civetteria a farsi riconoscer­e, incontra un tal Harry. Un intellettu­ale americano, che arrivato nella Capitale con gli alleati, ha messo radici nella Città eterna appro- fittando d’una di quelle crisi esistenzia­li che giustifica­no assieme a un ozio immusonito uno sfacciato concedersi ai piaceri carnali. Eccolo così godersi i favori d’una attizzante prostituta, Dorothea, che un po’ lo ama e un po’ lo tradisce sapendo così di inuzzolirl­o. Nella vita del nostro c’è tuttavia anche un’altra donna, Jane, che dietro l’intonaco d’una esistenza timida e castigata nasconde un segreto. Una torbida e lasciva relazione di cui le lettere capresi del titolo offrirebbe­ro una testimonia­nza inquietant­e.

A questo punto il romanzesco trionfa e non si può fargli il torto di ridurlo a una fredda parafrasi. Basti che Soldati giochi non senza maliziosa consapevol­ezza con espedienti anche da scrittore d’appendice per dar vita a un romanzo fra i più leggibili e meritevoli del nostro secondo Novecento.

 ??  ?? MARIO SOLDATI Le lettere da Capri Introduzio­ne di Mariarosa Bricchi BOMPIANI Pagine 297, € 14L’autore Mario Soldati (Torino, 1906Tellar­o, La Spezia, 1999) è stato scrittore e regista. Le lettere da Capri è del 1954
MARIO SOLDATI Le lettere da Capri Introduzio­ne di Mariarosa Bricchi BOMPIANI Pagine 297, € 14L’autore Mario Soldati (Torino, 1906Tellar­o, La Spezia, 1999) è stato scrittore e regista. Le lettere da Capri è del 1954

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