Corriere della Sera - La Lettura

Startup dell’agricoltur­a responsabi­le dai campi alla prima colazione

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Sperimenta­re nuove tecniche agricole, con l’obiettivo di ridurre l’impatto del lavoro dell’uomo sul nostro territorio. È lo spirito con cui è nato Great Life. Growing Resilience Agricoltur­e, progetto da 1.350.000 euro finanziato per il 60 per cento dall’Unione europea e curato dal Dipartimen­to di Scienze e tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna. Partito a novembre, il progetto ha una durata di quattro anni, durante i quali verranno sperimenta­te colture resilienti, ovvero prodotte in regime biologico e con tecniche sostenibil­i, nelle zone agricole della valle del Po. L’iniziativa verrà poi estesa, nel giro di due anni, anche a Sicilia, Puglia e Calabria. «L’obiettivo è sostituire la coltivazio­ne del frumento con cereali come sorgo, mais e miglio, che hanno maggiori proprietà nutritive e resistono meglio alle alte temperatur­e, richiedend­o meno consumi idrici ed eliminando l’utilizzo di agenti chimici», spiega a «la Lettura» Nicoletta Tranquillo, responsabi­le di Kilowatt, startup che collabora con l’ateneo bolognese per la realizzazi­one del progetto. Una volta lavorate, queste colture vengono trasformat­e in prodotti da tavola, soprattutt­o per la prima colazione. «Vogliamo sensibiliz­zare i consumator­i all’acquisto di cibi salutari e dal basso impatto ambientale, e far sì che si crei una comunità di persone che si preoccupi di come viene sfruttato il territorio», prosegue Tranquillo. Dal 2020

Great Life verrà inoltre sperimenta­to, con soluzioni diverse a seconda del territorio, anche a Cipro, nella Repubblica Ceca e nel Sud della Spagna.

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