Corriere della Sera - La Lettura
Il Bardo di Harry Potter ha scritto per davvero
Nella saga comparivano le fiabe di Beda. Poi J. K. Rowling ha realmente pubblicato cinque storie a nome dell’ (inesistente) autore. Che ora escono illustrate
Magia, tanta magia. Un tocco di malvagità e un pizzico d’ironia. Sono Le fiabe di Beda il Bardo, storie per bambini e ragazzi scritte con la penna d’oca nel XV secolo. Così è stato tramandato nel mondo magico, dove le fiabe sono conosciute da tutti, come noi conosciamo La bella addormentata o Cenerentola. Il libro, nato dalla fantasia di J. K. Rowling come tutto ciò che popola l’universo di Harry Potter, appare per la prima volta nel 7° volume della saga, Harry Potter e i Doni della Morte, uscito nel 2007 (in Italia edito da Salani come tutti gli altri). Uno dei racconti, La storia dei Tre Fratelli, veniva riportato per intero. Poi l’autrice ha scritto anche altre quattro storie attribuite a Beda il Bardo — Il Mago e il Pentolone Salterino, La Fonte della Buona Sorte, Lo Stregone dal Cuore Peloso, Bada Raba e il Ceppo Ghignante — e le ha pubblicate (con la Sto- ria dei Tre Fratelli) anche nella realtà.
Nel 2007, J. K. Rowling ha realizzato sette copie scritte a mano da lei illustrate. Sei le ha donate a persone che hanno svolto un ruolo importante per la realizzazione della saga e una è stata battuta all’asta da Sotheby’s a Londra per circa 2,7 milioni di euro andati in beneficenza. Ad aggiudicarsela fu un acquirente anonimo che poi si è rivelato essere Amazon (nel 2016 è andata all’asta anche un’altra copia). La versione mainstream — come era già avvenuto per altri due pseudolibri apparsi nella saga, Gli animali fantastici: dove trovarli e Il Quidditch attraverso i secoli — è arrivata l’anno successivo.
Ora Le fiabe di Beda il Bardo ritornano in un’edizione illustrata (Salani) affidata alla matita di Chris Riddell, celebre disegnatore di storie per ragazzi, autore delle serie di Ottoline e Agata De Gotici (il Castoro); il solo ad aver vinto tre volte la Kate Greenaway Medal (prestigioso premio
britannico per le illustrazioni di libri per ragazzi), nominato nel 2015 Waterstones Children’s Laureate (riconoscimento conferito ogni due anni a chi si è distinto con contributi straordinari nel campo della letteratura per ragazzi). Chris Riddell è pure un celebre vignettista politico: ha lavorato per l’«Economist» e ora le sue caricature e le sue acute analisi disegnate dell’attuale panorama politico britannico sono ospitate dall’«Observer».
Riddell entra nel mondo di Harry Potter («È stato un vero onore», ha commentato) e con il suo tratto elegante dona nuova forma e colore alle storie di Beda il Bardo. Questo nell’edizione britannica (Bloomsbury) e in quella italiana, mentre per quella americana (Scholastic) è stata scelta un’altra nota illustratrice per ragazzi, l’austriaca Lisbeth Zwerger (premio Hans Christian Andersen nel 1990).
Le fiabe di Beda il Bardo continuano così il loro viaggio dalla finzione alla realtà. Nel settimo libro di Harry Potter, Silente lasciava in eredità a Hermione la sua copia. Un piccolo libro antico, con la rilegatura «macchiata e spellata in alcuni punti», scritto in antiche rune. La storia
dei Tre Fratelli permetteva a Harry, Hermione e Ron, di scoprire i Doni della Morte: la Bacchetta di Sambuco, la Pietra della Resurrezione, il Mantello dell’Invisibilità.
Nel mondo magico, quelle storie redatte nel XV secolo da un bardo misterioso nato nello Yorkshire sono state tramandate in versioni che spesso si discostano di molto dall’originale. Sono storie che, sottolinea l’autrice nell’introduzione, «assomigliano alle nostre fiabe per molti aspetti; per esempio la virtù vi è generalmente ricompensata e la cattiveria punita»; con la differenza che qui la magia non è solo la radice delle sventure dei protagonisti; eroi ed eroine praticano la magia, non la subiscono, «ciononostante hanno le nostre stesse difficoltà a risolvere i propri problemi».
Nella nuova edizione, le grandi tavole di Riddell (talvolta colorate, talvolta tratteggiate) portano a incontrare maghi che aiutano i Babbani (i non maghi), stregoni belli, ricchi e pieni di talento ed eroine che «prendono il proprio destino in mano invece di farsi un pisolino secolare o aspettare che spunti qualcuno con la scarpetta che hanno perso». Ritroviamo anche personaggi noti: come Albus Silente, le cui note commentano ogni storia tradotta (così riporta il volume) dalle antiche rune da Hermione Granger. Ed eccolo il preside disegnato da Riddell (nell’illustrazione qui a sinistra in basso). Guardandolo torna alla mente la sua prima descrizione, in Harry Potter e la pie
tra filosofale: «Alto, magro e molto vecchio, a giudicare dall’argento dei capelli e della barba... Dietro agli occhiali a mezzaluna aveva occhi azzurro chiaro, luminosi e scintillanti, e il naso era molto lungo e ricurvo, come se l’avesse rotto almeno un paio di volte». E la magia continua.