Corriere della Sera - La Lettura
La terra crocifissa delle terrecotte di Leoncillo
Terracotta e smalto. Forme elementari, possenti. Sono percorse da solchi, rimodellate da tagli sofferti. Leoncillo. Materia radicale. Opere 19581968 alla Galleria dello Scudo di Verona (fino al 31 marzo, galleriadelloscudo.com), a cura di Enrico Mascelloni, espone una ventina di sculture dell’ultimo periodo dell’artista informale (1915-1968). Il percorso solitario di Leoncillo non ha attraversato le tendenze del momento, dall’Arte povera alla Land art, ma si è sempre fermato sulla soglia, fedele al proprio linguaggio. In queste terrecotte sono molti i rimandi alla tradizione italiana, dal San Sebastiano nero (1962, sotto) al Tempo ferito II (1963), in cui la terra sembra trasformarsi in una crocifissione. La «materia radicale» è coperta da piaghe e gocce di smalto come sangue, deformata dalle crepe, squassata da eventi tellurici. Oltre al catalogo (Skira) viene pubblicata, a cura di Marco Tonelli, l’anastatica del Piccolo diario, scritto da Leoncillo tra il 1957 e il 1964. (alessandro zangrando)