Corriere della Sera - La Lettura

Nessun uomo è un’isola (anche se ereditata)

Eleonora Marangoni racconta una rottura nella quotidiani­tà di un architetto

- Di ORAZIO LABBATE

La lingua raffinata, il tono aristocrat­ico e le atmosfere di altri tempi fanno di Lux, l’esordio di Eleonora Marangoni un classico squisito, di memoria anglosasso­ne. Un romanzo che riesce a raccontare di quel cambiament­o sentimenta­le e spirituale che si compie solo tramite il viaggio della vita, con tutti gli incontri che ne scaturisco­no. Un viaggio verso un’isola del Sud Europa — senza nome, ma che possiamo riconoscer­e grazie alle sue geografie — per via di una grande e stramba eredità: una sorgente d’acqua minerale, un vulcano inattivo e la scalcinata pensione per nostalgici chiamata Zelda.

Il protagonis­ta dell’inaspettat­o lascito? Un giovane architetto italoingle­se, Thomas Edwards, specializz­ato in light design. Una notizia che scuote interiorme­nte il ragazzo, proprio quando oramai si era pensato condannato a una grigia vita londinese, di trasferte lavorative, con un’unica specie di felicità: la malinconia nel ricordo del vero amore, verso la mai dimenticat­a Sophie Selwood. «I due non si vedevano da quasi sette anni; lei nel frattempo si era fatta crescere i capelli fin sotto le spalle e aveva preso a legarli tutti i giorni in una treccia che pendeva sempre leggerment­e da un lato […] Thomas tutto questo non poteva saperlo: aveva conosciuto Sophie con un rassicuran­te caschetto castano e non la immaginava mai con una pettinatur­a diversa».

Nonostante lo accompagni un dolore silenzioso, attenua le sue ferite la presenza di una nuova donna, Ottie Davis, chef talentuosa con figlio al seguito. Un sentimento, tra i due, tristement­e consolator­io: semplice attrazione tra corpi, pronti a spegnersi senza passione. Il viaggio e la sua destinazio­ne definirann­o così la trasformaz­ione del protagonis­ta.

È infatti l’isola semidesert­a e chi la abita a elettrizza­re l’anima di Thomas, a farla risorgere di luce propria; come accade con le stanze che lui arreda attraverso le luci. «L’unica cosa che avrebbe voluto portarsi via da quel posto era la luce: quella immacolata del mattino e quella arrogante del mezzogiorn­o, le fitte ombre del giardino e i riflessi salmastri della tappezzeri­a in salotto». Tutte le esistenze che orbitano attorno a Thomas determiner­anno altresì la sua resurrezio­ne, la sua fiducia nell’amore. Sono i personaggi conosciuti presso la pensione Zelda. Gero Ruticò il custode del posto che «da anni viveva quelle mura senza rispetto per il loro passato e senza interesse per il loro futuro». Lo scrittore milanese Guglielmo Gandini solitario ed erudito che tiene un diario («mattinata meditativa, ma senza angoscia [...] va detto che un posto così incline ai miraggi e alle divagazion­i fantastich­e non mi aiuta a immaginarl­a»). Infine, la meretrice capriccios­a e ribelle Agave, in grado di scuotere corpi e anime, mentre l’isola sarà in preda a una soprannatu­rale mareggiata.

Sarà forse questa complicata signora, dal bellissimo nome, a cambiare a suo modo la sorte del romantico erede Thomas Edwards?

 ??  ?? ELEONORA MARANGONI Lux NERI POZZA Pagine 252, e 17 L’autrice Eleonora Marangoni, nata a Roma, ha pubblicato Proust. I colori del tempo (Mondadori Electa, 2014). Nel 2017 con Lux ha vinto il Premio Neri Pozza
ELEONORA MARANGONI Lux NERI POZZA Pagine 252, e 17 L’autrice Eleonora Marangoni, nata a Roma, ha pubblicato Proust. I colori del tempo (Mondadori Electa, 2014). Nel 2017 con Lux ha vinto il Premio Neri Pozza

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