Corriere della Sera - La Lettura
Tutta l’ambiguità dei colori: i monocromi di Arrighi
Ritmo, colore e musica sono gli elementi che emergono con forza dai dipinti di Massimo Arrighi (1957), espressione tangibile dell’incessante ricerca estetica dell’artista emiliano. Questa mostra personale curata da Claudio Spadoni ci restituisce in oltre venti dipinti il senso dell’opera del pittore dagli anni Novanta a oggi, «dopo certi neri quasi coprenti come una cortina notturna che s’alzi appena su chiarori misteriosi. Poi monocromi in rosso, ma con uno sfavillio di sciami luminosi, e ancora un alternarsi o un accostarsi fino a fondersi, di quegli stessi neri e rossi». Grandi tele che esaltano la tensione cromatica e spaziale come risultato di un lavoro paziente costruito giorno dopo giorno, un’esplorazione continua alla ricerca di soluzioni cromatiche armoniose (sopra: Senza titolo, H4, 2000), ridefinendo il concetto di astratto. La mostra è aperta fino al 13 gennaio al Mercato Centro Culturale di Argenta, Ferrara (comune.argenta.fe.it), che vuole restituire tutta «l’ambiguità» dei neri, dei rossi, dei grigi, dei bianchi tipici dell’artista. (andrea fanti)