Corriere della Sera - La Lettura
Pubblicità, moda e album privati Scatti storici sul cibo e la tavola
Dalla natura morta ai selfie diffusi su Instagram, dal cesto di frutta di Henry Fox Talbot del 1845 a Vik Muniz, «le fotografie di cibo raramente riguardano solo il cibo». Lo sostiene Susan Bright, curatrice con Denise Wolff della mostra Feast for the eyes. The story of food in photography (fino al 6 marzo al Foam di Amsterdam, poi a Berlino, Londra e Göteborg; foam.org). Le 200 opere in mostra (di Man Ray, Edward Steichen, Harold Edgerton, William Eggleston, Stephen Shore, Cindy Sherman, Rinko Kawauchi) raccontano cibo e fotografia mettendo a confronto still life e concettuale, scatti pubblicitari e fotografia di prodotto, reportage e album di famiglia, moda e libri di cucina (sopra: Nickolas Muray, Food spread, 1946 circa). Attraverso le tre sezioni Still Life, Around the table e Playing with your food, le autrici rivelano caratteri e aspetti di cui il cibo è da sempre rivelatore: riti collettivi e aspirazioni personali, appartenenza sociale e storia del costume, tecnologia e comunicazione, politica e potere, salute e piacere, povertà e gender. (alessandro martini)