Corriere della Sera - La Lettura
L’artista che esplorò tutte le forme dell’acqua
Non c’è settore che Galileo Chini (18731956) — pittore, illustratore, cartellonista, ceramista, scenografo — non abbia lasciato intentato, in una sempre curiosa esplorazione del nuovo. Tempestivamente partecipe dell’Art Nouveau europea, autore di opere che trionfarono alle Biennali veneziane di inizio secolo, sostenitore di un’idea di «decorazione totale» che ha improntato i luoghi della villeggiatura di primo Novecento, Chini sedusse con il suo gusto cosmopolita anche il re del Siam, per il quale lavorò dal 1911 al 1913. Nella varietà di esperienze, costante il richiamo all’acqua (sotto: Cache-pot con pesci, 1925 circa). A confronto con altri interpreti di quella raffinata stagione (Nomellini, Zecchin, Cambellotti, Rodin) e tra iridescenze ed echi esotici, nella mostra Orizzonti d’acqua tra pittura e arti decorative. Galileo Chini e altri protagonisti del primo Novecento (Palazzo Pretorio di Pontedera, Pisa, fino al 28 aprile, palp-pontedera.it) risplende il riflesso dell’Arno, della laguna veneziana, delle fonti termali dell’amata Versilia. (anna villari)