Corriere della Sera - La Lettura
La vita, poi l’architettura Le visioni di Leonardo Ricci
Talentuoso, carismatico e affascinante, Leonardo Ricci (1918-1994) si laurea alla facoltà di Architettura di Firenze nel 1941: l’incontro con Giovanni Michelucci, docente e architetto urbanista che nelle sue opere antepone la «vita» al formalismo accademico, è determinante. Lavora nel suo studio fino al 1946, vive per qualche anno a Parigi, insegna negli Usa al Mit di Harvard, in pieno Espressionismo astratto. Dal suo pessimismo esistenziale nasce il bisogno di abbattere le barriere tra arte e vita, di fare comunità, progettare spazi «che consentano la continuità dei singoli atti». La mostra Leonardo Ricci architetto. I linguaggi della rappresentazione (fino al 7 aprile, leonardoricci.net) riflette sulle molteplici visioni del suo progettare, seguendo le principali fasi della ricerca, tra la fine degli anni Quaranta e gli inizi dei Settanta del Novecento (sopra: Progetto per un palazzo per uffici a Milano / Schizzo di prospetto, 1960-1970), dalle suggestioni organicistiche di matrice wrightiana negli anni Cinquanta a quelle di natura espressionista dei Sessanta. ( andrea fanti)